
Grande successo a New York per “La Scuola del Guanto”. All’Istituto di Cultura Italiana di New York, sito in Park Avenue, una sorprendete partecipazione di pubblico, oltre 200 studenti, designer, giornalisti, imprese stakeholder internazionali.

Dalla mattina e fino al pomeriggio inoltrato, anche alla presenza del Console Generale d’Italia a New York, Fabrizio Di Michele, più workshop dedicati agli studenti, dal titolo “Dimostrazione di ‘smasso’ e taglio della pelle del guanto: come i ‘maestri guantai’ napoletani creano un guanto artigianale” hanno catturato attenzione e curiosità.

“La ‘Scuola del guanto’ è un omaggio all’eccellenza artigianale e alla tradizione secolare che caratterizza il mondo dei guanti napoletani. Un progetto culturale che oltre raccontare l’eccellenza della moda napoletana nel mondo, sottolinea che i guantai napoletani non sono solo custodi di una tradizione secolare, ma rappresentano un’eccellenza del Made in Italy nel panorama internazionale” ha aggiunto Edoardo Imperiale, direttore generale della SSIP.
“Questo progetto – ha spiegato – rappresenta un esempio di intelligenza artigianale. Philip Roth, e mi vieni in mete dagli Usa, nel suo libro ‘Pastorale Americana’ scriveva ‘Nessuno taglia più i guanti in questo modo… tranne forse in alcune piccole fabbriche familiari a Napoli'”.

Per Fulvia Bacchi, Ceo di Lineapelle, quella di New York è stata “una esperienza esternamente significativa, bisogna farla. Una realtà che in pochi conoscono e che trova a Napoli il suo centro più importante, è un settore che deve e può crescere. Come Lineapelle siamo contenti di esserci per un appuntamento che deve essere ripetuto nel tempo”
Fabio Finotti, direttore dell’Istituto italiano di cultura di New York, ha espresso grande soddisfazione. “Contenti – ha osservato – di ospitare un evento che celebra la grande tradizione italiana ed in particolare napoletana del guanto. Un grande appuntamento nato in collaborazione con la Chiroteca e grazie alla Stazione sperimentale delle Pelli ed alla rivista CPMC che compie i suoi cento anni”.
“Per un prodotto di qualità, fatto con le mani per le mani, è importante il mercato americano e gli italiani portano qui una tradizione artigianale capace di rinnovarsi stagione dopo stagione” ha concluso.