L‘Aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi è già diventato uno snodo strategico per l’economia locale, capace di connettere territori, valorizzare il potenziale produttivo e generare nuove opportunità di investimento. A confermarlo è lo studio promosso dalla Fondazione Cassa Rurale Battipaglia e da Banca Campania Centro, realizzato in collaborazione tecnica con Nomisma e con il sostegno della Camera di Commercio di Salerno, presentato ufficialmente alla Stazione Marittima di Salerno.

Nel corso dell’evento, moderato dal giornalista Marco Frittella, si sono alternati numerosi rappresentanti istituzionali e del mondo produttivo, tra cui Camillo Catarozzo, Federico Del Grosso, Augusto Dell’Erba, Amedeo Manzo, Antonio Sada, Raffaele De Sio, Andrea Annunziata, Felice Catapano, oltre a esponenti del mondo associativo e accademico.
Secondo i dati illustrati da Francesco Capobianco, Head of Public Policy di Nomisma, l’infrastruttura aeroportuale è destinata a modificare gli equilibri economici dell’intera provincia di Salerno. Con 180.000 passeggeri nei primi sei mesi di attività, di cui oltre il 52% provenienti dall’estero, l’aeroporto ha già dimostrato il suo potenziale di attrazione internazionale. Il piano industriale prevede una crescita progressiva fino a 3,5 milioni di passeggeri entro il 2030 e 5,5 milioni entro il 2043, con voli operati da vettori come Ryanair, EasyJet, British Airways, Volotea, Vueling e WizzAir.

Lo scalo serve un bacino di oltre 5,3 milioni di persone raggiungibili in 90 minuti e diventa così una piattaforma di mobilità integrata per tutto il Mezzogiorno, grazie anche al rafforzamento delle connessioni stradali e ferroviarie. Ma l’aeroporto non è solo trasporto: è anche rigenerazione urbana, crescita del settore logistico e agroindustriale, rilancio del turismo e della manifattura locale.
Lo studio offre un’analisi socio-economica dettagliata della provincia salernitana: 1.057.819 residenti, con un calo del 2,7% rispetto al 2019, e un’età media in aumento. Il tasso di occupazione si attesta al 51,4%, ma si registra un +10,3% di occupati nel quinquennio 2019-2024 e una diminuzione della disoccupazione del 23,5%. Sul piano imprenditoriale, si contano circa 100.000 imprese attive, con un’espansione dello 0,9% rispetto al 2007 a fronte di un calo nazionale.
Il settore agroalimentare si conferma una punta di diamante: il 67% dell’export, pari a un valore di oltre 3,8 miliardi di euro, è legato a questa filiera. Le esportazioni verso Stati Uniti e Canada crescono in modo deciso, come pure il turismo: oltre 5 milioni di presenze nel 2023, con un forte aumento degli arrivi stranieri, in particolare da Nord America e Australia.

Le dichiarazioni istituzionali rafforzano la dimensione strategica dell’aeroporto. Per Camillo Catarozzo, presidente di Banca Campania Centro, è tempo di passare dalla “politica delle teorie” a quella del fare. Federico Del Grosso sottolinea la visione d’insieme e l’approccio di ecosistema. Augusto Dell’Erba, presidente di Federcasse, evidenzia il valore dei dati per la programmazione locale. Amedeo Manzo parla di fiducia e di futuro per le PMI, mentre Antonio Sada, presidente di Confindustria Salerno, lo definisce “un volano di sviluppo”.
Per Raffaele De Sio, lo scalo rappresenta un’opportunità per la competitività dell’intero sistema produttivo salernitano, mentre Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità Portuale del Mar Tirreno Centrale, rilancia la visione di sinergia tra porto e aeroporto. Infine, Felice Catapano di ENAV garantisce che lo scalo è stato dotato degli standard operativi più avanzati in Europa.
L’Aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi, dunque, non è solo un’infrastruttura: è un acceleratore di futuro, un’iniezione di energia per l’intero Mezzogiorno.
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