Venerdì 11 ottobre, alle ore 17:30, presso la sala consiliare del Palazzo Municipale di Sorrento, si terrà un evento dedicato alla dieta mediterranea e alla storia della gastronomia, nell’ambito della quarta edizione di Fire, il Festival Internazionale Rotta di Enea. L’iniziativa, organizzata dall’associazione Rotta di Enea in collaborazione con il Comune di Sorrento, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei e Slow Food, sarà un omaggio alla memoria di Fabrizio Mangoni, architetto e gastronomo scomparso lo scorso anno.
L’incontro sarà aperto dai saluti di Luigi Di Prisco, presidente del consiglio comunale, Ilaria Di Leva, assessore all’Ambiente, Giovanni Cafiero, presidente della Rotta di Enea, Nicola Lanzarone dell’Università di Salerno, Maria Teresa Moccia di Fraia, coordinatrice del comitato scientifico Rotta di Enea, e Franca di Mauro del consiglio direttivo di Slow Food Campania. La moderazione sarà affidata a Sergio Ferraro, del consiglio direttivo dell’associazione Rotta di Enea.
Al termine dell’incontro, seguirà un laboratorio di degustazione curato dalla condotta Slow Food Costiera Sorrentina e Capri, in collaborazione con la Comunità del Contadino dell’Agro Sarnese Nocerino e la condotta Slow Food Monti Lattari.
Ilaria Di Leva, assessore all’Ambiente, ha dichiarato:
“Questa quarta edizione del Festival Rotta di Enea è un evento ciclico che si rinnova nel sodalizio di radici comuni, memoria, letteratura e storia, con uno sguardo al futuro e alla sostenibilità. Ringrazio in particolare Giovanni Cafiero e Maria Teresa Moccia di Fraia per il loro lavoro di ricerca e raccordo culturale tra l’antico e il moderno, oltre che per il sodalizio sigillato con la nostra città”.
Anche Luigi Di Prisco, presidente del consiglio comunale di Sorrento, ha sottolineato l’importanza di legare Sorrento alle radici culturali della civiltà classica:
“Enea, simbolo di migrazione e intercultura, approda nella nostra città con il patrimonio inestimabile della civiltà classica. Oggi più che mai, recuperare le radici significa umanizzare il presente e proiettarlo al futuro, serbando la memoria della storia”.
