Il 31 gennaio 2025, alle ore 16:30, nella suggestiva Sala Catasti dell’Archivio di Stato di Napoli, si terrà la presentazione del libro-inchiesta “Anatomia di un’ingiustizia. Il processo a Mario Landolfi” (Guida Editori), firmato dal giornalista Luca Maurelli. L’evento, organizzato dall’associazione Polo Sud, non sarà solo una presentazione editoriale, ma anche un dibattito sul sistema giudiziario italiano, in un momento di particolare attenzione alla riforma della giustizia promossa dal governo Meloni.
Tra i relatori, oltre all’autore, interverranno nomi illustri del panorama politico e giuridico: Amedeo Laboccetta, Mario Landolfi, Nicolas Balzano (Presidente della Camera Penale di Torre Annunziata), Arcibaldo Miller (già Ispettore Generale Capo del Ministero della Giustizia) e Giuseppe Cioffi (Presidente di Sezione del Tribunale di Napoli Nord). A moderare il dibattito sarà Leandro Del Gaudio, redattore de Il Mattino.
Il 4 febbraio, il libro verrà presentato anche a Roma, presso gli studi di Radio Radicale, in Largo di Torre Argentina 76. Saranno presenti, oltre a Luca Maurelli, personalità come Alessandro Barbano (direttore de L’Altra Italia), Vincenzo Maiello (professore e avvocato), e gli onorevoli Maurizio Turco, Marco Follini, Enrico Costa e Amedeo Laboccetta. A condurre l’incontro sarà Lorenza D’Urso, giornalista di Radio Radicale.
Una storia giudiziaria lunga sedici anni
Il libro ripercorre la vicenda giudiziaria di Mario Landolfi, ex Ministro delle Comunicazioni, accusato di corruzione in un processo durato sedici anni, con risvolti che intrecciano giustizia, politica e pregiudizio mediatico. Una sentenza finale della Cassazione, nel gennaio 2023, ha respinto il ricorso contro la condanna a due anni per un episodio legato a presunte pressioni per le dimissioni di un consigliere comunale a Mondragone.
Nonostante l’assoluzione dalle accuse più gravi, come il concorso esterno in associazione mafiosa, il procedimento ha avuto un impatto devastante sulla carriera politica di Landolfi, esponente di spicco della destra campana e figura centrale della politica nazionale durante gli anni del berlusconismo.
Pentitismo e ingiustizie giudiziarie
L’opera di Maurelli pone l’accento sul tema del pentitismo di comodo, mettendo in discussione il sistema delle testimonianze che, in alcuni casi, sembrano più funzionali all’accusa che alla ricerca della verità. La vicenda di Landolfi si intreccia con il contesto del litorale domizio, terra di forte presenza criminale, dove la percezione del legame tra politica e mafie è particolarmente radicata.
Il libro, oltre a ricostruire il caso specifico, è una riflessione sul rapporto tra giustizia e media, sul peso delle accuse non dimostrate e sull’inevitabile gogna mediatica che colpisce i protagonisti di processi lunghi e controversi.
Un processo simbolico
Tra intercettazioni telefoniche pubblicate per trasparenza, rinunce alla prescrizione e una convergenza sorprendente di testimonianze, il caso di Landolfi rappresenta un esempio emblematico di come una vicenda locale possa trasformarsi in un processo dall’eco nazionale. A favore dell’ex ministro hanno testimoniato tanto rappresentanti dello Stato, come il magistrato Raffaele Cantone, quanto figure provenienti dall’anti-Stato, come il boss Augusto La Torre. Tuttavia, la condanna per corruzione, pur mitigata dall’assenza dell’aggravante mafiosa, ha segnato inesorabilmente il destino politico di Landolfi.
