
Preoccupa nei Comuni di Caserta, Maddaloni, Marcianise, Sessa Aurunca, Villa Literno e Castel Volturno l’aggressione ai territori e il loro consumo incontrollato.
A sollevare la questione, in occasione della Giornata mondiale del Suolo in programma il 5 dicembre, cui quest’anno la FAO ha dedicato al tema “Misurare, Monitorare, Gestire”, è l’Associazione Città Paesaggio, nell’ambito del Forum Nazionale “Salviamo il Paesaggio” nella provincia di Caserta.
“L’emergenza ambientale si sta evidenziando in tutta la sua gravità anche in provincia di Caserta – fa sapere il Presidente della Associazione Città Paesaggio, Nicola Sorbo -. Si continuano a costruire immobili da destinare ad attività produttive, nonostante siano già tanti i capannoni industriali abbandonati o mai occupati. Per non parlare del pullulare di costruzioni residenziali nelle zone rurali, prive di alcuna connessione con le attività agricole. È urgente un cambio di rotta, prescritto anche dalla nuova legge urbanistica che la Regione Campania ha approvato con l’obiettivo di contrastare proprio il consumo di suolo. Non dimentichiamo che ogni ettaro di terreno libero assorbe circa 90 tonnellate di carbonio, è in grado di drenare 3.750.000 litri d’acqua e, se coltivato, può sfamare 6 persone per un anno”.

“Il suolo libero – ricorda il presidente Sorbo – è in grado di garantire lo stoccaggio e il sequestro di carbonio, la qualità degli habitat, la produzione agricola, la produzione di legname, l’impollinazione, la regolazione del microclima, la rimozione di particolato e ozono, la protezione dall’erosione, la regolazione del regime idrologico, la disponibilità e la purificazione dell‘acqua”.
Il tema è messo tra le priorità nei Paesi membri dalle Nazioni Unite con l’Agenda globale 2030 per lo sviluppo sostenibile e dall’Unione Europea, che il 24 giugno scorso ha approvato il Regolamento sul ripristino della natura (Nature Restoration Law).
Nel casertano, i dati che l’Associazione Città Paesaggio ha estrapolato sui dati originali ISPRA (2023) mostrano una situazione allarmante.
Emblematico è il caso di Maddaloni, dove, nel periodo 2006-2022, la quantità di suolo consumato è stata di 160,46 ettari, con una perdita di servizi ecosistemici di circa 211 milioni di euro. A contendere il triste primato sono Villa Literno, dove risultano consumati 120,83 ettari di suolo e una perdita di servizi ecosistemici pari a oltre 160 milioni di euro, e Marcianise, dove sono stati consumati 105,14 ettari, con una perdita di oltre 170 milioni di euro.
Altri comuni particolarmente investiti dalla colata di cemento sono stati, nello stesso periodo: Sessa Aurunca (105,19 ettari), Gricignano di Aversa (88,73 ettari), Castel Volturno (86,95 ettari), San Tammaro (64,87 ettari), Vitulazio (52,36 ettari), Carinaro (51,09 ettari), Cancello e Arnone (48,61 ettari), Grazzanise (46,93 ettari), Mondragone (42,56 ettari), Teverola (40,12 ettari), Cellole (38,41 ettari), Pastorano (37,45 ettari), Capua (32,26 ettari), Francolise (30,50 ettari), Valle di Maddaloni (30,14 ettari) e Pignataro Maggiore (22,97 ettari).
“Il fenomeno – mette in evidenza ancora l’Associazione Città Paesaggio – interessa anche i piccoli centri delle aree interne, nonostante un significativo decremento demografico. Ad Alife, il consumo di suolo è stato, sempre nel periodo 2006-2022, di 47,69 ettari, con una perdita di servizi ecosistemici pari a 55.730.400 euro; a Presenzano il suolo consumato è stato di 36,33 ettari e a Rocca d’Evandro di 24,69 ettari, mentre sulle colline di Caiazzo si è registrato il primato nella zona, con una quantità di suolo consumato di 16,87 ettari e una perdita equivalente di circa 20 milioni di euro”.
Di fronte a un quadro del genere, l’Associazione Città Paesaggio ha invitato i Comuni a dotarsi quanto prima di un bilancio sociale, di sostenibilità o ambientale nel quale siano riportati in termini di passivo i costi del consumo delle risorse ambientali e in termini di attivo i benefici per la collettività connessi ad iniziative di protezione ambientale e sviluppo sostenibile. Un bilancio che parli del futuro delle Comunità coinvolte.
