NAPOLI – “Nel corso delle assemblee che stiamo tenendo con i lavoratori del settore automotive in Campania emergono sempre di più forti preoccupazioni alla decisione ribadita in commissione ambientale europea circa lo stop alle produzioni dei motori diesel e benzina nel 2035. Una scelta che deve spingere la Regione ed in particolare l’Assessore alle attività produttive a convocare subito un tavolo regionale di emergenza del settore automotive con la presenza delle imprese, in particolare della componentistica per fare fronte comune e spingere il governo nazionale ad assegnare quanto prima alla Campania una parte degli 8 miliardi destinato al settore dell’auto”. E’ quanto afferma Raffaele Apetino, segretario generale della Fim Cisl Campania.
“Bisogna richiamare alla responsabilità tutte le multinazionali e non presenti sul territorio regionale, a partire da Stellantis, Denso, Marelli e le relative aziende dell’indotto che hanno produzioni collegate alle motorizzazioni diesel e benzina, altrimenti in Campania rischiano di svanire oltre 4mila posti di lavoro. Ed è necessario che la Regione Campania metta a disposizione fondi specifici da dedicare da un lato agli ammortizzatori sociali per gestire la transizione e soprattutto impedire licenziamenti e dall’altro ad interventi formativi per accompagnare i lavoratori verso una riqualificazione che li consenta di acquisire nuove competenze. Non bisogna perdere tempo – incalza Apetino – è indispensabile mettere a disposizione delle aziende linee di finanziamento volte a collocare nell’ambito del settore automotive le nuove produzioni di componentistica legate al motore elettrico. Dalle batterie, passando per i semiconduttori, ai componenti per la guida autonoma fino ai nuovi strumenti di sicurezza, solo per citarne alcuni, sono gli investimenti da sostenere per la riconversione dell’intero settore e rispondere in tempo al rischio occupazionale e alla desertificazione industriale che rischia di subire la nostra regione Campania. Investire nel Mezzogiorno è un impegno che sottoscrivono da sempre governi e partiti nazionali e regionali nelle loro campagne elettorali ma che puntualmente disattendono nel momento in cui c’è da lavorare seriamente ed impegnarsi fattivamente per difendere il tessuto industriale nella nostra Regione”.
“La nuova frontiera della transizione verso l’elettrico che il regolatore europeo ha fissato al 2035, è un passaggio cruciale per l’industria metalmeccanica in Campania. Una transizione che, se non affrontata in maniera controllata, rischia di travolgere la nostra regione generando una emorragia di posti lavoro. È necessario agire subito – conclude Apetino – se vogliamo salvare la nostra industria metalmeccanica e soprattutto mettere al riparo il futuro di migliaia di lavoratori e lavoratrici già profondamente colpiti dalla pandemia del Covid 19”.