
A Parma si è svolta una delle più imponenti manifestazioni degli ultimi anni organizzate da Coldiretti, con oltre ventimila partecipanti provenienti da tutta Italia. In prima fila c’erano decine di agricoltori della provincia di Caserta, accompagnati dal Presidente Enrico Amico e dal Direttore Giuseppe Miselli della Federazione Coldiretti Caserta. La protesta è stata un chiaro segnale contro l‘introduzione di cibi sintetici e ultraformulati, con l’obiettivo di tutelare la salute dei cittadini e difendere la sovranità alimentare.
In un’atmosfera di forte preoccupazione, agricoltori, amministratori locali e giovani hanno sfilato per le strade di Parma, puntando i riflettori sull’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA). Qui Coldiretti ha ribadito una richiesta precisa: i cibi creati in laboratorio devono essere trattati come farmaci e non come alimenti, sottoposti a controlli rigorosi e trasparenti. Il rischio, secondo i manifestanti, è che si affermi una logica industriale e globalizzata che annienta l’identità del Made in Italy.
Enrico Amico, presidente di Coldiretti Caserta, ha dichiarato: “Abbiamo partecipato a questa manifestazione perché è fondamentale che le nostre richieste vengano ascoltate e che venga garantito un futuro per l’agricoltura italiana. La difesa della qualità dei cibi e della salute dei consumatori è una priorità, così come la valorizzazione delle nostre filiere locali. Questa è una battaglia che riguarda ogni cittadino, non solo chi lavora la terra”.
Gli ha fatto eco il Direttore Giuseppe Miselli: “La nostra presenza a Parma è un messaggio forte e chiaro. Vogliamo che l’agricoltura casertana e campana continui a crescere, rispettando le regole ma anche esigendo rispetto. È tempo che le istituzioni europee ascoltino le famiglie, i consumatori e chi ogni giorno lavora nei campi per garantire cibo sano e sicuro”.
Durante la manifestazione, anche il Presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, ha sottolineato la necessità di un cambio di rotta in Europa: “Occorre garantire risorse adeguate al settore agricolo, eliminare la burocrazia inutile e imporre maggiore trasparenza con etichette alimentari chiare, che indichino sempre l’origine dei prodotti”. Un appello forte, che unisce il mondo agricolo italiano nella difesa di un futuro alimentare sostenibile, autentico e trasparente.
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