
ROMA – “È una grande occasione per Napoli, fortemente voluta da me e dal ministro Antonio Tajani. Per tre giorni Napoli ospiterà delegati da tutto il mondo, molti ministri della cultura. Napoli è già una grande capitale culturale mondiale, questa sarà una ulteriore vetrina per affermare la sua bellezza, quando si discuterà di grandi temi universali legati alla cultura. Ringrazio il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, per la stretta collaborazione nella realizzazione di questo evento”.
Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervenendo alla Farnesina con il vice-presidente del Consiglio e ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, nel corso della conferenza stampa di presentazione di “Cultural Heritage in the 21st century”, che si svolgerà a Napoli dal 27 al 29 novembre prossimi.
L’Italia ospiterà in quella occasione rappresentanti ed esperti dei 194 Stati membri UNESCO per elaborare risposte comuni alle nuove sfide poste al patrimonio materiale e immateriale dell’umanità. La conferenza, organizzata dal Governo italiano per tramite del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del ministero della Cultura di concerto con l’UNESCO, avviene in occasione della celebrazione per il 50° anniversario della Convenzione sul Patrimonio Mondiale e della ricorrenza del ventennale della Convenzione sul Patrimonio Immateriale.
“In quei tre giorni l’Italia porrà al centro dell’agenda UNESCO nuove questioni – ha aggiunto il Ministro – quali ad esempio il sovraffollamento di alcuni luoghi turistici con la conseguente necessità di regolare i flussi dei visitatori. Importante saranno anche i temi del traffico internazionale illecito di opere d’arte, a cui l’Italia è particolarmente sensibile; dei cambiamenti climatici e del loro impatto sui beni culturali; della tutela del paesaggio che, citando Benedetto Croce, ‘è il volto amato della Patria’; dell’antropizzazione. Siamo sicuri che arriveremo a un documento comune che impegni le nazioni aderenti all’UNESCO ad atti consequenziali nell’ambito della cornice che insieme, in un dialogo democratico, civile e garbato, andremo a definire”.
“L’Italia ha molto da dire al riguardo – ha concluso il ministro Sangiuliano – se non altro perché è tra le prime nazioni al mondo ad aver posto tra i principi fondamentali della propria Costituzione la tutela del patrimonio culturale”.
“Esiste anche una diplomazia culturale che permette al nostro Paese di svolgere un ruolo da protagonista. Non siamo una potenza militare, ma siamo certamente una grande potenza culturale”, ha sottolineato il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri Tajani. “L’Italia ha il primato di siti iscritti nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. Napoli- ha aggiunto- è iscritta al patrimonio mondiale del 1995 ed è un esempio unico di integrazione tra patrimonio naturale e culturale. La cultura è un messaggio di pace, il Mediterraneo vive un momento di grande difficoltà e deve trasformarsi in un mare di pace. Noi apriamo ai Paesi membri Unesco le nostre competenze. Si parlerà dell’impatto del cambiamento climatico, il turismo insostenibile, la rivoluzione tecnologica, l’ampliamento delle disuguaglianze sociali e gli effetti devastanti dei conflitti armati sul patrimonio culturale”.
La scelta di Napoli come città ospite dell’evento Unesco ‘Cultural Heritage in the 21st century’, dal 27 al 29 novembre, “è estremamente significativa”, a detto il sindaco Manfredi, intervenendo in videocollegamento. Al centro dell’iniziativa la tutela dei centri storici: “una grande sfida – ha spiegato Manfredi, che ha parlato di quanto a Napoli si stia facendo al Rione Sanità, “dove con la partecipazione attiva comunità locale si sono valorizzati musei, catacombe e chiese, abbinando attività di inclusione sociale e opportunità di lavoro, mantenendo un equilibrio tra vita quotidiana e attrazione turistica”.
Da Palazzo Partanna è arrivato il plauso degli imprenditori napoletani: “Per tre giorni Napoli sarà la capitale mondiale della cultura – ha affermato Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Unione Industriali Napoli – . Va dato merito al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e al ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani di aver ottenuto questo prestigioso riconoscimento ospitando, di concerto con l’Unesco, l’evento “Cultural Heritage in the 21st century”. Un plauso anche al sindaco Gaetano Manfredi per aver assicurato la collaborazione dell’amministrazione comunale per l’organizzazione dell’evento. Si tratta di una attestazione importantissima, tutt’altro che una scelta casuale: Napoli ha saputo risorgere come fucina inesauribile di creatività in tanti campi, dalla letteratura alla cinematografia, dalla valorizzazione delle strutture museali al recupero e rilancio dei giacimenti archeologici”.
“È quindi quasi naturale che, proprio nella ritrovata capitale del Mezzogiorno, proiettata finalmente verso un ruolo di metropoli europea del Mediterraneo, si realizzi una grande opportunità di approfondimento su temi fondamentali per il presente e il futuro della nostra civiltà – aggiunge Costanzo Jannotti Pecci -, come la salvaguardia del patrimonio materiale e immateriale dell’umanità. E sarà suggestivo che, in una tre giorni così ricca di partecipazione qualificata, con rappresentanti ed esperti di ogni parte del mondo, si discuta anche di turismo sostenibile, dell’esigenza di razionalizzare e governare i flussi”.
“Ritengo che proprio eventi del genere, nonché altre occasioni di crescita per un turismo congressuale e culturale, costituiscano una delle risposte al quesito di come operare per una completa e piena rinascita della città”, ha concluso il presidente degli industriali napoletani.
(immagine tratta dal video della conferenza stampa sul canale YouTube della Farnesina)