
Riccardo Di Stefano, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, ha lanciato un messaggio chiaro e deciso dal tradizionale convegno di Capri, dove si sono riuniti gli industriali under 40 per riflettere sulle sfide economiche e sociali del Paese. Nel suo intervento, Di Stefano ha ribadito l’importanza di legare il piano strutturale di bilancio alle riforme, una scelta che ha definito “giusta”, ma ha anche evidenziato le criticità legate a un quadro riformatore che, a suo avviso, non è sufficientemente chiaro.
“Il nostro Paese ha bisogno di più capacità progettuale”, ha detto Di Stefano, sottolineando che l’Italia fatica a trasformare le risorse disponibili in progetti concreti. “Abbiamo confuso per troppo tempo la quantità con la qualità della spesa pubblica”, ha aggiunto, criticando una gestione che, negli ultimi anni, si è concentrata più sull’allocazione di fondi che sulla creazione di valore attraverso investimenti mirati e di qualità.
L’appello dei Giovani Imprenditori: più chiarezza sul futuro
Nel suo intervento, Di Stefano non ha mancato di sollecitare il Governo e le istituzioni a fornire un indirizzo più chiaro e trasparente sul piano delle riforme, facendo eco a una richiesta che viene direttamente dal mondo imprenditoriale: “Non vogliamo essere duri per il gusto di fare polemica”, ha detto, “ma perché come giovani abbiamo il dovere di scuotere questo nostro Paese. Vogliamo sapere per cosa dobbiamo farli, questi sacrifici”.
Le parole del leader dei Giovani Imprenditori riflettono una crescente preoccupazione per la mancanza di un orizzonte chiaro. “Abbiamo bisogno di capire dove stiamo andando, perché solo con una visione solida possiamo accettare di fare sacrifici e lavorare per un futuro migliore”, ha aggiunto.
L’importanza della coesione sociale e della cittadinanza
Un altro tema centrale del convegno è stato quello della cittadinanza e della coesione sociale. Di Stefano ha affrontato la questione demografica, sottolineando che in un Paese come l’Italia, segnato da culle e classi vuote, è fondamentale riflettere su come rafforzare il senso di appartenenza dei giovani, soprattutto di coloro che non hanno la cittadinanza ma che sono cresciuti e si sono formati nel nostro Paese.
“In un Paese di culle vuote, di classi vuote, è solo un bene che un ragazzo desideri essere cittadino italiano”, ha dichiarato Di Stefano, aggiungendo che è cruciale trovare un meccanismo condiviso per gestire il dibattito sulla cittadinanza. “Non ci interessa entrare nel dibattito politico, ma auspichiamo che su questo tema si trovi una soluzione condivisa”, ha detto.
Ha poi approfondito l’importanza del legame tra apprendimento della lingua, scuola e cittadinanza, definendolo un elemento chiave per rafforzare la coesione sociale. “Sarebbe un modo per dire a questi giovani che sono parte di noi“, ha aggiunto, ricordando che anche i loro genitori, molti dei quali lavorano nelle aziende italiane, hanno scelto di vivere in Italia, contribuendo al tessuto produttivo nazionale. “Essere una comunità significa avere diritti e doveri, ma anche sogni e un futuro da costruire insieme”.
Meloni: “Il piano Mattei per l’Africa è un progetto strategico”
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha inviato un videomessaggio di ringraziamento, sottolineando l’importanza del contributo che il settore privato può dare al piano Mattei per l’Africa, un’iniziativa che il Governo italiano ha lanciato recentemente. Meloni ha evidenziato come il piano rappresenti una sfida cruciale per l’Italia e il suo tessuto economico, e ha espresso la speranza che diventi un’iniziativa strategica che travalichi i singoli governi, configurandosi come una vera e propria politica nazionale di lungo termine.
“Il piano Mattei non è solo un progetto di questo Governo”, ha detto Meloni, “ma appartiene all’Italia nel suo complesso perché riflette il nostro interesse nazionale e la nostra vocazione geopolitica a guardare al sud, al Mediterraneo e all’Africa”. La Presidente ha poi parlato del piano come di un “modello di sviluppo” che mira a costruire partnership paritarie con i Paesi africani, promuovendo una crescita condivisa e sostenibile.
In questo senso, il convegno di Capri ha ribadito il ruolo fondamentale che il settore privato, in collaborazione con il pubblico, può svolgere nel sostenere progetti di ampio respiro, non solo per il futuro dell’Italia, ma anche per quello dell’intera area del Mediterraneo e dell’Africa.