
Si è svolto a Vallo della Lucania un importante incontro organizzato dalla rete “I Lidi del Parco” di Confesercenti Salerno in collaborazione con l‘Ente Parco Nazionale del Cilento, per affrontare il tema del contrasto all’erosione costiera nei comuni di Pisciotta, Centola e Camerota. Questo progetto rappresenta una sfida cruciale per il futuro ambientale ed economico del territorio cilentano.

L’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e tecnici di alto livello, tra cui il vicepresidente del Parco Nazionale del Cilento, Carmelo Stanziola, il direttore Gregorio Romano, il presidente del Parco Giuseppe Coccurullo, e il dirigente della Provincia di Salerno Domenico Ranesi. Coordinato dal professor Fabio Dentale, il confronto ha messo in evidenza soluzioni per il ripristino delle spiagge, integrate con strategie di tutela ambientale.
Secondo il presidente di Confesercenti Salerno, Raffaele Esposito, è fondamentale continuare a sensibilizzare le istituzioni affinché vengano attuati interventi efficaci. La collaborazione tra pubblico e privato emerge come elemento cardine per garantire un equilibrio tra lo sviluppo economico e la protezione del patrimonio ambientale. Esposito ha inoltre evidenziato il valore del partenariato con il Parco Nazionale, sottolineando l’importanza di riattivare il Forum del Turismo per supportare le Mpmi locali che operano nel settore.

Grazie alla sinergia con l’Ente Parco, si stanno studiando interventi mirati per ridurre l’erosione costiera, favorire la biodiversità e valorizzare le spiagge libere. Questi progetti includono la difesa delle dune, l’implementazione di progetti Life per la tutela delle tartarughe marine e la promozione di un turismo naturalistico rispettoso dell’ambiente.
Il Parco del Cilento e le sue spiagge rappresentano un modello di gestione virtuosa: protezione delle dune, assenza di cementificazione, e sviluppo di piccole attività turistiche sostenibili. Questo approccio garantisce non solo la tutela delle risorse naturali, ma anche il sostegno alle comunità locali attraverso progetti che favoriscono microeconomie resilienti e sostenibili.