
NAPOLI – È stata conferita, nell’aula Magna del Centro Congressi di via Partenope dell’Università Federico II, la Laurea honoris causa in Ingegneria dei materiali ad Alessandro Profumo, Amministratore Delegato di Leonardo Spa.
La costante promozione e il sostegno alla ricerca nel settore dei materiali e delle relative tecnologie, l’aver attuato un efficace modello di collaborazione stabile per la valorizzazione della ricerca e dei talenti, sono tra le principali motivazioni che hanno spinto l’Ateneo federiciano a conferire la Laurea honoris causa a Profumo, sottolineate da Matteo Lorito, rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, e da Giuseppe Mensitieri, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale.
“La ricchezza d’Italia sono la sua cultura e i suoi cervelli: siamo destinati a innovare – ha detto Profumo, nel corso della lectio magistralis per il conferimento della laurea honoris causa -. In questo percorso l’impresa gioca un ruolo fondamentale: non soltanto perché, grazie ai suoi investimenti, esercita una funzione di guida dello sviluppo tecnologico, ma anche e soprattutto perché è capace di tradurre il progresso tecnologico e industriale in progresso sociale e civile, generando sapere, occupazione qualificata, mobilitando le filiere produttive dei territori e esaltandone le competenze, offrendo una visione del futuro di una comunità. Un’impresa, del resto, è in grado di generare valore attraverso l’innovazione solamente nella misura in cui riesce a creare una crescita diffusa per le proprie comunità: è questo il senso più profondo del concetto di sostenibilità, che incarna in chiave moderna l’ ‘impresa di comunità’ di Adriano Olivetti. Oggi il fronte più avanzato della produzione della ricchezza è quello delle tecnologie della quarta rivoluzione industriale: la dimensione digitale, la capacità di raccogliere ed elaborare dati stanno rivoluzionando tutte le branche del sapere e trasformando la manifattura all’insegna di un nuovo paradigma di fabbrica intelligente”.
Leonardo ha messo al centro della propria visione di sostenibilità l’investimento sul capitale umano e sulle giovani generazioni: “nel 2021, abbiamo assunto 3.753 persone, in molti casi giovani sotto i 30 anni e in possesso di titoli di studio Stem, con professionalità legate alle tecnologie emergenti e ‘disruptive’, dall’ingegneria per l’elettrificazione e la propulsione ibrida, fino alla scienza dei materiali e alle nuove competenze di data science – aggiunge Profumo -. Nei nostri Labs, lavorano già oltre 100 giovani ‘research fellows’ e dottorandi di provenienza internazionale, e puntiamo ad arrivare a 200 entro la fine di quest’anno”.
“Proprio nella ricerca e formazione, aspetti strategici dell’attività di Leonardo potenziati sotto la guida di Alessandro Profumo, le nostre due realtà si intersecano significativamente – spiega Matteo Lorito -. Un’interazione che non potrà che rafforzarsi anche grazie al fatto che la Federico II ancora una volta si è classificata nel Settore Aereospazio al primo posto in Italia per produttività scientifica e vanta il riconoscimento di “Dipartimento di Eccellenza” per 4 dei suoi 5 Dipartimenti di Ingegneria (il totale sono 12, secondi solo a Milano Statale) , le cui attività di ricerca coprono tutti i settori di interesse di Leonardo. In realtà la collaborazione fra Leonardo e l’Università degli Studi di Napoli Federico II ha una storia antica, ma negli ultimi quarant’anni circa, con la comparsa dei programmi europei, con i conseguenti programmi nazionali e regionali fino al recentissimo PNRR, con la partecipazione italiana ad agenzie e joint venture internazionali per la ricerca e lo sviluppo nei settori dell’aerospazio, difesa e sicurezza, la collaborazione è diventata sempre più formalizzata, anche nell’ambito di consorzi pubblico-privato, su programmi di ricerca di mutuo interesse da condurre in collaborazione: in altre parole, l’Università di Napoli da “consulente” su temi specifici è diventata sempre più “partner” del primo gruppo industriale italiano per portafoglio di tecnologie”.
Fra i principali e più recenti temi di collaborazione i materiali e le tecnologie di lavorazione innovativi; la propulsione ibrida e la riduzione del rumore in aeronautica; i radar ad apertura sintetica da aereo e da satellite; controlli non distruttivi; modelli fluidodinamici; missioni e sperimentazione spaziale; velivoli senza pilota.
Fondamentale è stata la scelta di stabilire a Pomigliano, nello stabilimento Aerostrutture, dell’Aerotech campus, uno dei Leonardo Lab, parte della rete di laboratori aziendali di ricerca e sviluppo che collegano i principali siti industriali di Leonardo con università, centri di ricerca e imprese partner, per creare un motore propulsivo per l’innovazione aziendale.
Grazie all’interazione Leonardo-Federico è stato possibile realizzare un polo formativo d’avanguardia partendo dall’esperienza delle Academy a San Giovanni a Teduccio, con l’obiettivo di formare nuovi quadri tecnici, dotati di un bagaglio di competenze interdisciplinari e pronti a sostenere l’innovazione delle aerostrutture in contesti industriali mutevoli associati all’industria 4.0. È nata così l’Aerotech Academy, dove i docenti della Federico II operano in piena sinergia con gli esperti dell’industria, dove gli allievi e le allieve si formano in un sistema di full immersion aziendale e al contempo sviluppano innovazione in risposta alle nuove sfide poste dal mercato. “Dei 50 studenti coinvolti nelle prime due edizioni, quasi tutti sono stati poi inseriti in azienda e molti project work sono diventati procedure industriali – aggiunge il rettore -. Risultati ancora migliori ce li aspettiamo a conclusione della terza edizione nella prossima primavera”.
“Profumo guida uno dei più importanti player nel settore Aerospazio, Difesa e Sicurezza a livello globale, con una visione imprenditoriale sempre condotta nella consapevolezza della responsabilità sociale d’impresa, con un’opera costantemente tesa a consolidare un nuovo modello di sostenibilità, che abbia al centro le persone – sottolinea Luigi Carrino, Ordinario di tecnologie e sistemi di lavorazione alla Federico II e presidente del DAC – Distretto Tecnologico Aerospaziale della Campania – . Grazie alla sua guida, Leonardo si è affermata sempre più come azienda solida e come punto di riferimento per la valorizzazione dei talenti, luogo e modello vincente di collaborazione tra Industria e Università, motore di sviluppo dei territori nei quali è presente. L’aerospazio è profondamente radicato in Campania ed è per noi, discendenti accademici dell’eccellente scuola di Umberto Nobile, Luigi Pascale e Luigi Napolitano un’enorme responsabilità rinnovare quotidianamente questa straordinaria eredità, con la nostra azione scientifica e didattica, con la forza delle nostre relazioni con l’industria”.