di Luca Sorbo
BOLOGNA – Venerdì 2 febbraio si è inaugurata la cinquantesima edizione di Arte Fiera. Un’edizione importante, perché dopo aver superato le difficoltà del Covid cerca di assestarsi nel panorama internazionale. Il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha progetti molto ambiziosi per gli spazi fieristici che dovrebbero diventare un polo culturale permanente al servizio della città. Bologna sente di essere un punto di riferimento per l’Italia e per il mondo e vuole essere pronta per rispondere a tutte le iniziative in cui potrà essere coinvolta. Oggi molte città hanno compreso che la cultura è una leva di sviluppo economico efficace e quindi la competizione è molto serrata.
Arte Fiera è la più longeva fiera di arte italiana ed una delle più longeve al mondo. Il direttore artistico Simone Menegoi ricorda la prima edizione del 1974 con solo 10 gallerie ed in particolare l’edizione del 1976 quando furono presentate molte performance che all’epoca erano un’assoluta novità. Tra i protagonisti di quell’edizione ci furono due napoletani, Peppe Morra e Giuseppe Desiato. Fu una stagione artistica di coraggiose sperimentazioni. L’evento è ricordato all’interno della fiera con una mostra dal titolo Praticamente niente da vendere. Il mercato dell’arte ha bisogno di esperienze artistiche vere sincere, poiché solo queste possono creare quell’ondata emotiva che appassiona i collezionisti e li spinge all’acquisto. Alcune volte queste fiere d’arte vengono presentate come luoghi di speculazione dove le opere sono solo merci. Devo dire che nella mia esperienza ho sempre incontrato persone piene di passione sia che fossero galleristi, sia che fossero collezionisti. La passione è l’unico vero collante di questi eventi. L’aspetto commerciale ha un ruolo importante, ma non determinante.
Con questo spirito partecipano le sette gallerie campane, da Lia Rumma, una delle gallerie più prestigiose a livello internazionale i cui eventi sono riportati dai libri di storia dell‘arte a Cristina Ferraiuolo con Spot Home Gallery che è la più giovane, con soli tre anni di attività. Poi ci sono Andrea Ingenito, Giuseppe Compare con la Shazar Gallery, Nicola Pedana, Giangi Fonti e Umberto Di Marino. I lavori presentati sono
tutti molto interessanti e sicuramente incontreranno il gusto dei collezionisti. Incontrandoli all’apertura della fiera ho riscontrato in tutti un grande ottimismo.
Credo che molte altre gallerie dovrebbero partecipare, poiché Bologna è un luogo dove potersi confrontare con le migliori gallerie internazionali e poter avviare interessanti collaborazioni.
Molto ricco il programma delle mostre in città
Chi vuole venire come spettatore deve programmare almeno 2 pernottamenti per poter seguire tutti gli eventi.
Le info sono disponibili sul sito www.artefiera.it