Lui è Giovanni Scafoglio, giornalista, musicista, compositore, produttore, editore, scrittore e fotografo. Nato a Barra, vanta una carriera in giro per il mondo senza mai tralasciare le sue origini partenopee, di cui va fiero. Ed è proprio a Napoli che presenterà il Sacro Profano suo quarto romanzo (Il Randagio Edizioni) il 3 febbraio alle 19 presso lo Storico Auditorium Novecento.Il libro, ambientato in parte a Napoli, nella zona orientale della città, è realizzato in edizione di pregio, realizzato con carte speciali e lavorato a mano in tiratura limitata, primo al mondo suo genere, è immersivo e crossmediale grazie alla presenza, tra le pagine, della realtà aumentata, di diverse tipologie di carte di pregio, contenuti speciali e dell’arte Nft. Il Sacro Profano racconta la storia di un uomo che d’un tratto si ritrova da solo in una stanza, a causa di un gesto orribile che ha compiuto e del quale non ricorda nulla. A causa di tale atto non è più in grado di percepire la musica. Non è sordo, riesce ad ascoltare voci, parole, rumori, ma non più la musica. Da qui, si convince che la sua anima si sia ammalata e potrebbe morire. Comincia così un viaggio alla ricerca del modo per curare la sua anima e che lo vedrà costretto a venire a patti con sè stesso e con i demoni che albergano dentro di lui. Riuscirà a salvare la propria anima? E a che prezzo? Il Sacro Profano è il diario di viaggio di un percorso durato oltre due decenni attraverso l’America Latina, l’Africa, la vecchia Europa e il Medio Oriente, alla ricerca del nesso che lega Dio e l’uomo mediante la musica nel tentativo di tracciare una geografia dell’anima. Durante la presentazione avverranno dimostrazioni di come la realtà aumentata e gli NFT possono arricchire l’esperienza del lettore.
Abbiamo fatto due chiacchiere con l’autore Giovanni Scafoglio a Napoli per la presentazione del suo nuovo romanzo.
Chi vive lontano da Napoli sicuramente sviluppa un occhio più critico ed obiettivo nella percezione della città. Come è cambiata Napoli da quando vivevi qui?
Negli anni ho notato che la città si è un po’ indurita, si è persa quella speranza che contraddistingue il popolo partenopeo è come se si fosse rassegnata. Soprattutto i più giovani delle periferie e questo è per me molto doloroso.
Che Napoli racconti invece nel tuo libro?
Parto proprio dalla periferie nella quale sono cresciuto. Una Napoli che di solito non compare nei romanzi. E’ dimenticata. Quartieri come Ponticelli, San Giovanni a Teduccio e Barra sono quartieri usati molto spesso come set cinematografici per film di cassetta (vedi Io speriamo che me la cavo o Gomorra) ma restano set che neanche vengono menzionati. Nel “Sacro profano”, come nei miei precedenti romanzi, invece, li descrivo perchè è lì che sono cresciuto e quella realtà sento di raccontare poichè ai miei occhi hanno pari dignità.
Cos’è il sacro, cos’è il profano per Giovanni Scafoglio.
E’ il racconto di 25 anni di viaggi alla ricerca del filo conduttore che unisce musica e spiritualità, è una odissea che vissuta nel tentativo di capire se Dio sia la prima fake news della storia, ma anche se l’anima sia mortale o no, se si possa ammalare. Un reportage che racconta luoghi dei quali si parla spesso per sentito dire come Haiti, il Mali, l’Afgfhanistan, lraq, Siria o l’ex Jugoslavia.
La musica è il filo rosso annodato tra le pagine della tua vita. Sempre presente, costante, sembra guidarti nei tuoi viaggi, colonna sonora dei tuoi scatti, e ovviamente è onnipresente nella tua attività di scrittore. Quale musica preferisci ascoltare mentre scrivi? E quando viaggi?
Quando viaggio cerco di ascoltare la musica del territorio. Ho scoperto così che il blues non è nato lungo il Mississipi come ci vogliono far credere ma nel Mali. Quando scrivo ascolto molto trip hop e rock molto acido.
A proposito di musica, cosa pensi della scena partenopea contemporanea. Napoli è ancora fucina di good vibes o non c’è più quel guizzo che aveva in passato? C’è qualcosa di interessante in città per le orecchie di Mr Scafoglio?
Mi aspettavo molto dalle periferie come accade ad esempio a Milano. Invece ho trovato poco o nulla. Le cose più interessanti sono prodotte fuori dalle mura della città, al nord come ad esempio Liberato.
Ritornando al romanzo, chi è il protagonista di questo viaggio di cui racconti?
Ho creato un mio alter ego. Perchè volevo raccontarmi ma attraverso la forma di un noir. Ma tutte le vicende narrate e le testimonianze riportate sono assolutamente vere.
Il tuo libro si presenta come unico per la presenza della realtà aumentata e dell’arte Nft. Ci spieghi meglio questi due aspetti?
Per la prima volta, un romanzo contiene al suo interno realtà aumentata e Arte NFT. L’arte NFT è anche raccontata nella trama poichè è un espediente che userà il protagonista del romanzo per reperire denaro non tracciabile. L’arte NFT è una grande risorsa per l’editoria e per la letteratura Sono secoli che si stampano i libri sempre allo stesso modo, ora è il momento di cominciare a usare la tecnologia con intelligenza in modo che sia al servizio del lettore espandendo le possibilità della narrazione
Manuela Ragucci