
Dal 5 al 10 novembre, il Teatro Bellini di Napoli ospita Il Grande Vuoto, il terzo capitolo della Trilogia del Vento di Fabiana Iacozzilli, un’opera che esplora temi profondi come la memoria, il vuoto e la perdita. Lo spettacolo, prodotto da Cranpi, La Fabbrica dell’Attore, La Corte Ospitale e Romaeuropa Festival, è un viaggio emozionante e complesso che tocca l’amore familiare, la malattia e l’accettazione del tempo che passa.

Scritto da Fabiana Iacozzilli e Linda Dalisi, Il Grande Vuoto è interpretato da un cast d’eccezione, composto da Ermanno De Biagi, Francesca Farcomeni, Piero Lanzellotti, Giusi Merli e Mona Abokhatwa, quest’ultima al suo debutto sul palco. La narrazione si snoda attorno a una famiglia che affronta la malattia neurodegenerativa della madre, un’ex attrice che conserva solo il ricordo del suo ruolo in Re Lear, monologo che diventa il filo conduttore della sua memoria ormai frammentata. Fabiana Iacozzilli spiega: “La domanda centrale è: possiamo ancora trasformare il dolore in bellezza?”
A completare l’esperienza teatrale ci sono le musiche originali di Tommy Grieco, il suono di Hubert Westkemper, le scenografie di Paola Villani e i video di Lorenzo Letizia. Lo spettacolo fa largo uso di tecnologie avanzate, come fotocamere che permettono una visione notturna ad alta risoluzione, permettendo agli spettatori di osservare la madre interagire con i propri ricordi in un’intima ma struggente rappresentazione della vita familiare.

Il Grande Vuoto è una narrazione che trova spunti in opere come Una donna di Annie Ernaux, Fratelli di Carmelo Samonà e I cura cari di Marco Annicchiarico. Il tema della memoria e del deterioramento cognitivo è reso con delicatezza e poesia, mostrando come la casa di famiglia si svuoti progressivamente degli esseri umani, riempiendosi invece di oggetti e ricordi pesanti.
Parte di un trittico, La Trilogia del Vento è un’esplorazione delle tappe cruciali della vita umana. Dopo La Classe, che riflette sull’infanzia e sui maestri, e Una cosa enorme, incentrato sulla genitorialità, Il Grande Vuoto indaga la vecchiaia e il senso della memoria.

Fabiana Iacozzilli conclude: “Ho cercato di creare una lingua scenica che si contaminasse con il cinema e il montaggio live per dare al pubblico una visione ibrida tra teatro e video, in cui il dolore e la bellezza coesistono.” Con il contributo del MiC – Ministero della Cultura e il sostegno di Accademia Perduta / Romagna Teatri, Carrozzerie n.o.t, Fivizzano 27, Residenza della Bassa Sabina e Teatro Biblioteca Quarticciolo, Il Grande Vuoto è pronto a emozionare il pubblico in una tournée che si concluderà il 22 maggio 2025.
(foto di scena Laila Pozzo fornite dall’Ufficio stampa)