Le province di Avellino e Benevento affrontano una fase critica sul fronte imprenditoriale, come evidenziato dai dati di Unioncamere e InfoCamere attraverso il report Movimprese 2024. Con tassi di natalità delle imprese al 4,5% per Avellino e al 3,7% per Benevento, ben al di sotto della media nazionale (5,4%) e regionale (5,5%), il quadro è preoccupante, soprattutto per la provincia sannita. Province simili, come Potenza e Matera in Basilicata, hanno registrato rispettivamente un tasso di crescita dello 0,6% e dello 0,8%, dimostrando che territori analoghi possono ottenere risultati migliori con politiche mirate e interventi efficaci.
Nel corso del 2024, in provincia di Avellino si sono registrate 1.947 nuove imprese a fronte di 1.920 chiusure, con un saldo positivo minimo di +27 unità e un tasso di crescita dello 0,1%. La situazione è più critica a Benevento, dove le iscrizioni di nuove imprese si sono fermate a 1.304 contro 1.465 cessazioni, determinando un saldo negativo di -161 unità e un tasso di crescita del -0,5%, il più basso della Campania.
Il totale delle imprese registrate al 31 dicembre 2024 era di 42.090 ad Avellino e 33.554 a Benevento. Questi dati mostrano un trend negativo consolidato negli ultimi cinque anni, specialmente nei settori tradizionali come l’agricoltura e il commercio. Questo rappresenta solo il 13% del tessuto imprenditoriale campano, un dato marginale rispetto alla provincia di Napoli, che guida la regione con un saldo positivo di +4.892 imprese e un tasso di crescita dell’1,6%.
I settori economici tra difficoltà e opportunità
Il panorama economico locale riflette una forte presenza del settore agricolo, che rappresenta il 25,1% delle imprese in Irpinia e il 30,4% nel Sannio. Tuttavia, settori emergenti come i servizi professionali, tecnici e scientifici mostrano segni di crescita, mentre il commercio continua a registrare saldi negativi. L’artigianato, un tempo centrale per l’economia locale, è in contrazione: Avellino conta 6.239 imprese artigiane (-31 rispetto al 2023), mentre Benevento ne registra 4.253 (-13 rispetto all’anno precedente), con tassi di crescita rispettivamente del -0,5% e -0,3%.
Le forme giuridiche delle imprese riflettono un processo di modernizzazione. Le società di capitale rappresentano il 31% delle imprese in Irpinia e il 32% nel Sannio, ma le ditte individuali rimangono predominanti con il 56,6% ad Avellino e il 57,3% a Benevento.
Un’imprenditoria da rinnovare
La classe imprenditoriale locale soffre di un’età media elevata, che ostacola l’adozione di nuove tecnologie e modelli innovativi. Ad Avellino, solo il 4% degli imprenditori ha meno di 30 anni, un dato simile a quello di Benevento (3,9%). Questo limite è però mitigato dal contributo significativo delle comunità straniere: 3.837 imprenditori ad Avellino e 2.487 nel Sannio, che contribuiscono alla vitalità economica del territorio.
Le prospettive della Camera di Commercio
In questo contesto, la Camera di Commercio Irpinia Sannio, attraverso il Commissario Straordinario Girolamo Pettrone, sottolinea la necessità di interventi strutturali per rilanciare l’imprenditoria locale. “I dati non lasciano spazio a interpretazioni: serve un’azione coordinata per contrastare la perdita di competitività economica e lo spopolamento delle aree interne“, ha dichiarato Pettrone.
Per il 2025, l’ente camerale ha pianificato numerose iniziative: incentivi per le startup giovanili come il programma “Start&Grow”, programmi di digitalizzazione come il progetto pilota “Digital Sannio”, corsi di alta formazione in collaborazione con l’Università Federico II, e progetti di internazionalizzazione come fiere e missioni commerciali in Europa. Eventi come “Taste Irpinia”, dedicati alla promozione delle eccellenze agroalimentari, artigianali e turistiche locali, mirano a valorizzare il territorio.
“Solo attraverso uno sforzo congiunto tra istituzioni, imprenditori, università e società civile potremo garantire un futuro prospero per l’Irpinia e il Sannio”, ha concluso Pettrone.