Il 12 aprile a Napoli dati, esperienze e innovazioni a confronto con Pier Paolo Baretta, Assessore Bilancio Comune di Napoli, Giovanni Azzone, presidente Acri, Orazio Abbamonte, presidente Fondazione Banco Napoli, Domenico Credendino, presidente Fondazione Carisal
Secondo i dati ISTAT i giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono più inseriti in un percorso scolastico/formativo e non sono impegnati in un’attività lavorativa, i cosiddetti NEET (Neither in Employment nor in Education and Training), presentano un concreto rischio di esclusione dal mercato del lavoro, che aumenta al crescere del tempo trascorso in tale condizione. In Italia, la quota di NEET sul totale dei 15-29enni, stimato al 19% per il 2022, ritorna al valore del 2007 (18,8%). In Ue è inferiore soltanto a quello della Romania (19,8%) e decisamente più elevato di quello medio europeo (11,7%), di quello spagnolo (12,7%), francese (12,0%) e tedesco (8,6%). Il gap con l’Europa è massimo per i diplomati (8,3 punti) e scende a sei punti sia per i titoli terziari sia per chi ha al più un titolo secondario inferiore, (nonostante il calo generalizzato dei NEET sia stato leggermente più marcato proprio tra chi ha un titolo secondario superiore).
Il digitale può aiutare a contrastare il fenomeno dei NEET? Quali sono gli strumenti essenziali che le giovani generazioni possono acquisire per non rimanere indietro e cogliere tutte le opportunità della transizione digitale? Su questo tema si confronteranno il 12 aprile, dalle ore 11, a Napoli i partecipanti all’incontro “Italia comunità digitale. I NEET e il lavoro”, organizzato dalla Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Sud e promosso da Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Dopo i saluti di Orazio Abbamonte, presidente Fondazione Banco di Napoli e rappresentante delegato per la Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Sud, interverranno: Pier Paolo Baretta, Assessore al Bilancio del Comune di Napoli, Giovanni Azzone, presidente di Acri, Domenico Credendino, presidente Fondazione Carisal. Si confronteranno sul tema Clara Morelli, autrice e content creator per Will Media, e Barbara Leda Kenny, esperta di politiche di genere. L’incontro si concluderà con una tavola rotonda che vedrà come protagonisti Antonio Pescapè, direttore scientifico Digita Academy (Università Federico II di Napoli), Daniela Porpiglia, vicepresidente Italian Institute for the Future, e Giovanni Fosti, presidente Fondo per la Repubblica Digitale Impresa Sociale. L’incontro sarà moderato da Pier Luigi Pisa, giornalista di “La Repubblica”.
I DATI DI CONTESTO. Secondo l’ISTAT l’incidenza dei NEET nel 2022 è scesa al 19,4% tra i giovani con al più un titolo secondario inferiore, al 20,3% tra chi ha un titolo secondario superiore e al 14,0% per coloro che hanno conseguito un titolo terziario. Se l’incidenza viene calcolata escludendo dal denominatore i giovani ancora in istruzione o formazione (in altre parole se si calcola la quota di chi non lavora tra coloro che non studiano più) il vantaggio occupazionale di possedere almeno un diploma appare evidente: dal 59,4% tra chi ha al massimo un titolo di studio secondario inferiore si scende al 36,0% tra chi ha un titolo secondario superiore. La quota di NEET sul totale dei 15-29enni nel 2022 è diminuita per entrambi i generi e in misura leggermente superiore per le donne, riducendo il gap che tuttavia rimane marcato (17,7% per gli uomini contro 20,5%). Nel Mezzogiorno la quota di NEET è più alta (27,9% contro 13,5% nel Nord e 15,3% e nel Centro). Tra gli stranieri raggiunge il 28,8% (18,0% tra gli italiani) ed emergono le differenze di genere: tra le straniere e le italiane ci sono quasi 20 punti di differenza (37,9% contro 18,5%, rispettivamente) mentre tra gli uomini sono circa 2 punti (stranieri 19,8%, italiani 17,5%).
“Anche le Fondazioni di origine bancaria del Sud partecipano convintamente al Fondo per la Repubblica Digitale – ha dichiarato Orazio Abbamonte, presidente Fondazione Banco di Napoli e rappresentante delegato per la Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Sud –. Si tratta di una grande iniziativa nazionale che sta mobilitando tutti i territori del Paese e il Mezzogiorno sta rispondendo molto bene: sia in termini di proposte progettuali presentate e selezionate, sia per quanto riguarda i partecipanti ai corsi già attivati. È il segnale che stiamo andando nella direzione giusta. Ma c’è ancora tanta strada fare, perché il fenomeno dei NEET nelle regioni del Sud è molto esteso e preoccupante. Le azioni messe in campo dalle Fondazioni di origine bancaria, anche grazie al Fondo per la Repubblica Digitale, possono permettere di sperimentare nuove pratiche di intervento da diffondere su tutto il territorio nazionale”.
Per Giovanni Fosti, presidente del Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale: “In Italia abbiamo uno tra i più alti tassi di NEET all’interno dell’Unione europea. Come possiamo aiutare queste persone? Può il digitale aiutarci nel contrastare questo fenomeno? Far sì che più ragazzi abbiano accesso al digitale, ai suoi strumenti, impegnarsi per superare il digital divide, significa lavorare affinché il maggior numero di persone abbia l’opportunità di accrescere le proprie conoscenze, di costruire nuove alleanze e ripensare insieme – pubblico, privato, terzo settore, operatori – un modo nuovo per attivare una maggiore coesione sociale e non lasciare indietro nessuno. Impegnarsi in questa direzione è un contributo per realizzare una società più giusta ed è, allo stesso tempo, una strategia per sviluppare delle competenze necessarie per il futuro del Paese”.
L’evento fa parte di “Italia Comunità Digitale”, un ciclo di otto eventi organizzati dalle Associazioni e Consulte territoriali di Fondazioni, in collaborazione con Acri e Fondo per la Repubblica Digitale Impresa Sociale pensati per stimolare il dibattito sul tema delle opportunità e dei rischi connessi alla transizione digitale e al ruolo che le Fondazioni di origine bancaria svolgono sui territori, anche tramite il Fondo per la Repubblica Digitale.
Il Fondo per la Repubblica Digitale è una partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri), che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e dall’FNC (Fondo Nazionale Complementare). Il Fondo – in via sperimentale per gli anni 2022-2026 – stanzia un totale di 350 milioni di euro ed è alimentato da versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria. Operativo dalla fine del 2022, il Fondo – tramite l’impresa sociale costituita da Acri, che ne è il soggetto attuatore – ha lanciato i 4 primi bandi, attraverso i quali sono stati selezionati e sostenuti 76 percorsi di formazione gratuiti che forniranno le competenze digitali indispensabili, per favorire l’accesso a nuove opportunità lavorative a NEETt, donne, disoccupati e inoccupati, lavoratori a rischio disoccupazione causa automazione. Si tratta di un campione significativo per valutare puntualmente l’impatto dei percorsi formativi finanziati – in termini di competenze acquisite e di posti di lavoro creati – affinché le Fondazione possano “consegnarli” al Governo, quali pratiche efficaci per immaginare future politiche nazionali. Per maggiori informazioni fondorepubblicadigitale.it.
La Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Sud è un’associazione che riunisce le Fondazioni di origine bancaria che hanno sede nel Mezzogiorno. Ha l’obiettivo di favorire la realizzazione di iniziative comuni, promuovere lo scambio di informazioni e lo studio di problematiche di comune interesse, coordinare le singole Fondazioni al fine di costituire linee di indirizzo comuni. Alla Consulta partecipano: Fondazione Banco di Napoli, Fondazione Cassa Di Risparmio di Calabria e di Lucania, Fondazione Cassa Di Risparmio Salernitana, Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, Fondazione di Sardegna, Fondazione Puglia, Fondazione Sicilia.