
di Luca Sorbo *
“Figlio d’arte, figlio del giornalismo, figlio di Napoli” è una frase di Pietro Treccagnoli, tra le più prestigiose firme del Mattino, dedicata a Sergio Siano, tra i maggiori fotografi italiani e presenza costante da quasi quarant’anni di tutti gli eventi cittadini. Il suo fotografare è un immergersi nella città, nella sua pelle piena di cicatrici, nel suo ventre sempre impenetrabile. È un ritrarre gli eventi dall’interno, con una profonda umanità ed un’attenzione agli eventi minimi, ma rappresentativi, del sentire del popolo napoletano. La sua fotografia è sempre un dialogo con i soggetti ritratti
Figlio di Mario Siano, uno dei fondatori della FotoSud e storico reporter napoletano, comincia a lavorare a soli 16 anni, nel 1985, con il Giornale di Napoli e subito dopo per il Mattino.
Ricordo che la FotoSud nasce sulla scia dello straordinario lavoro di cronaca prodotto da Riccardo Carbone, che collabora con il Mattino dal 1926 fino agli anni Settanta del Novecento. Con la scomparsa di questo grande reporter si avvicinano alla professione altri professionisti come Mario Siano e si organizzano in un’agenzia per affrontare le mutate richieste del mercato. Sergio, quindi, è uno dei rappresentanti contemporanei di una grande scuola di fotogiornalismo che ha avuto Napoli come luogo di nascita. Segnalo solo Caio Carrubba, Luciano D’Alessandro e Francesco Cito tra i nomi più prestigiosi del fotogiornalismo internazionale.
Sergio ha preferito non allontanarsi da Napoli, invece che girare il mondo ha cercato il mondo tra le strade e le ombre della città.
La seconda metà degli anni Ottanta è un periodo difficilissimo, in città vi erano anche due omicidi al giorno e continue manifestazioni di protesta. Napoli non è solo la città in cui Sergio vive, ma è una sua seconda pelle: cresciuto nei Quartieri Spagnoli, ne conosce ogni aspetto ed è capace di comprenderne istintivamente ogni dinamica. Sono anche gli anni di Maradona: le giornate al campo Paradiso a Soccavo, dove si allenava il Napoli, e al San Paolo sono state la sua più grande gioia. Sergio, come tanti altri ragazzi, si identifica con il campione argentino e quando lo fotografa, sia in allenamento sia in partita, riesce a far emergere aspetti della sua personalità sempre sinceri ed originali.
Il suo primo libro fotografico si intitola Il mare bagna Napoli, richiamando il celebre romanzo di Anna Maria Ortese, e prova a raccontare la sua città interiore, le sue eterne contraddizioni, la sua bellezza entusiasmante, i suoi problemi disperanti.
Compagni di viaggio in tante avventure editoriali sono stati Pietro Treccagnoli e Vittorio Del Tufo che hanno dato consapevolezza alle sue tante intuizioni. Sono due fratelli maggiori che indirizzano il suo sguardo su tematiche sempre diverse e interessanti. Sono più di sei anni che Vittorio Del Tufo pubblica ogni domenica una pagina che si chiama L’uovo di Virgilio e che narra in ogni numero un aspetto della storia della città, corredato sempre dalle foto di Sergio.
Il suo archivio personale a cui si aggiunge quello del padre Mario e del fratello Riccardo Siano rappresentano un patrimonio prezioso per la città che deve essere tutelati.
La conservazione e la gestione degli archivi fotografici si ripresentano come questione centrale e non ancora risolta. Purtroppo non vi è ancora un sistematico censimento del materiale fotografico presente in città e si ha sempre difficoltà nell’organizzare mostre e pubblicazioni.
Sergio sta cercando di coinvolgere le figlie, che studiano Lettere Moderne ,e che in futuro potrebbero gestire il patrimonio delle sue immagini. Gli auguriamo di riuscire in questo proposito.
Ha pubblicato, per Rogiosi Editore, Il mare che bagna Napoli (2013), I quartieri spagnoli (2017), L’uovo di Virgilio (2019), La fotografia della scuola napoletana (2014), Napoli pietre e lava (2021), Napoli Babilonia (2021); per Intra Moenia, ‘O Vascio (2012), Vicoli. Un viaggio napoletano (2016), Con gli occhi di Caravaggio (2017), Maradona (2017), Napoli vista dalle Sirene (2021), Procida (2022), Storia fotografica di Napoli (2003), per Mondadori, La domenica del villaggio (1987), per Langella, Gli altarini (2020), per Edizioni San Gennaro, La cantata dei pastori, (2018), e Santa Maria della Sanità (2020).
Ha realizzato numerose mostre fotografiche, tra cui Minori di città, (1998), Ultima dimora. Degrado e poesia del luogo più antico di Napoli (1996), Leggenda di un bacio. Storie per immagini di un amore utopico tra Virgilio e Parthenope (2009), Maradona (2018), Maradona (2019), NAPOLI nello sguardo di un fotoreporter – Sergio Siano (2017), Maradona, il riscatto sociale dello sport (2021).
Fotografi sulla Fotografia, ideato e curato da Luca Sorbo
(intervista del 18 dicembre 2021)
riprese e montaggio Ludovico Brancaccio
www.ludovicobrancaccio.it
aiuto riprese Valentina Lambiase
(*) esperto in storia e tecnica della fotografia
già docente Accademia di Belle Arti