
Il grido di allarme e speranza di Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, ha risuonato forte durante il presidio “Liberiamo Napoli dalle violenze”, organizzato in piazza del Gesù. “Quella del sindacato oggi è una voce necessaria – ha affermato Ricci – siamo un’organizzazione che vuole esserci, che ogni giorno attraverso la difesa dei diritti sui luoghi di lavoro, contrasta la violenza, la delinquenza, la camorra e la criminalità nelle sue espressioni più subdole”.
Per Ricci, liberare Napoli dalle violenze è possibile solo con l‘impegno collettivo, senza voltarsi dall’altra parte. “Non possiamo essere inermi contro quelli che sono veri e propri agguati alla nostra città e alla nostra serenità. Chiudere gli occhi, le orecchie e la voce non farà che alimentare la violenza e l’orrore che colpiscono i nostri giovani, i nostri minori, i figli innocenti che perdono la vita.”
L’impegno della Cgil si fa “rumore e barricata”, un movimento che vuole costruire un muro contro la violenza, opponendo un argine forte e solidale a chi vive intimidazioni e insicurezza. Per questo, Ricci invoca un maggiore intervento dello Stato, con leggi concrete che siano alternative ai “decreti inutili”. “Non la risolviamo riempiendo le carceri di giovani,” ha dichiarato. “Dobbiamo fare prevenzione culturale e scolastica, offrire ai giovani lavoro dignitoso e opportunità di crescita. Serve una collettività pronta ad accoglierli, per indicare loro una nuova strada.”
Ricci conclude sottolineando che la Cgil si batterà per territori sani, dove il dialogo tra le persone possa rafforzarsi, contrastando la povertà educativa. “Altro che decreto Caivano: ci serve un impegno collettivo, spazi di bellezza e aree attrezzate, luoghi in cui i nostri ragazzi possano immaginare e costruire un futuro.”