SEPINO (CB) – Mercoledì 24 agosto, dalle 21 parte la via dei canti della quinta edizione di “Sonika Poietika” con il doppio concerto di Marco Parente e Massimo Zamboni sul palco di Piazza Nerazio Prisco.
Cantautore lirico ed elegantemente incendiario, osannato da David Byrne (Talking Heads), Marco Parente è protagonista di alcune delle pagine più significative della discografica italiana dagli anni novanta ad oggi. Dopo i tempi memorabili del CSI Consorzio Produttori Indipendenti avvia il suo percorso da solista, sviluppatosi in un coraggioso viaggio lungo dischi che hanno segnato la storia dell’anti-cantautorato italiano: dall’esordio “Eppur non basta”, con la partecipazione di ospiti del calibro di Carmen Consoli, Cristina Donà, Manuel Agnelli, fino all’ottobre 2020 quando esce il disco “Life”, nel bel mezzo di uno dei momenti più drammatici per il settore. “Life – come vita. Quella delle persone che vivono e vanno avanti tutti i giorni – afferma Marco Parente – nonostante il sentore di assurdo e irrisolto che ronza nelle loro orecchie, quelle che si sono abituate a tutto pur di esperire ogni cosa, dal dolore al piacere, dalle montagne russe dei sentimenti alla ruota del destino quotidiano. Ci si abitua a tutto questo e tanto altro, pur di non mollare e restare sulla giostra”.
Dopo lo show di Marco Parente, la serata si incendia con Massimo Zamboni. L‘ex chitarrista e autore delle musiche di CCCP – fedeli alla linea e del CSI Consorzio Suonatori Indipendenti, affascinato artisticamente dall’immaginario e mito sovietico, nel 1982 ideò insieme a Giovanni Lindo Ferretti i CCCP – Fedeli alla Linea, un gruppo punk con grande seguito di pubblico e oggi celebrato in tutti i libri di storia della musica. Proprio a Mosca e a Leningrado nella primavera del 1989 i CCCP tennero il loro tour conclusivo. Le loro ceneri generarono alcuni anni dopo il CSI (Consorzio Suonatori Indipendenti) che ha solcato i palchi italiani per tutti gli anni Novanta, arrivando nel ’97 al primo posto in classifica dell’Hit Parade italiana. Conclusa quell’esperienza, Zamboni ha poi intrapreso una carriera solista con la produzione di diversi album e libri, attendendo dieci anni per “La mia Patria attuale” pubblicato il 21 gennaio scorso per Universal Music Italia.
Anche se riaffiorano echi di quelle band che con il nome di CCCP e CSI hanno segnato la storia del punk e del rock nel nostro Paese, con “La mia Patria attuale” Zamboni inaugura un nuovo percorso della propria carriera artistica, focalizzandosi su una dimensione più cantautorale: predilezione della forma canzone, ridimensionamento delle chitarre, prevalenza di sonorità acustiche, percussioni vive al posto di ritmi elettronici e un necessario lessico di stretta inattualità.
“Un album dedicato all’Italia in un momento in cui prevale – giustificata – la mancanza di fiducia e di affezione e il sentimento della speranza non è mai stato così flebile nella coscienza dei suoi cittadini” dice Zamboni di un disco che si situa sommessamente all’incrocio tra la rabbia e la disillusione, l’incanto e lo sforzo: “Eppure, esiste un’Italia che sogna, lavora, si offre, studia, sorprende, ci prova. Soprattutto, che non ascolta l’urlo generale. Un’Italia di singoli che operano in microcosmi coraggiosi, parcellari, fatta di talenti spesso silenziosi di cui il Paese attuale non sente il bisogno, di istituzioni e associazioni che conservano nel loro patrimonio genetico l’idea della collettività e devono lottare giorno per giorno contro la sommersione, insistendo di voler esistere”.
Sonika Poietika è promossa dalla Regione Molise e Fondazione Molise Cultura, sponsor Spinosa Costruzioni, realizzato in collaborazione con il Comune di Sepino e Officina Creativa ed il Comune di Isernia.
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