ROMA – Dal 22 settembre fino al 19 novembre 2023 il Padiglione 9a del Mattatoio ospita “FOTOGRAFIA
Olivia Arthur, Antonio Biasiucci, Max Pinckers, Alfred Seiland per Roma” a cura di Francesco Zizola, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dall’Azienda Speciale Palaexpo.
La mostra è l’atto di restituzione al pubblico di un progetto di più ampia portata, che prevede residenze a Roma per fotografi di fama internazionale e che l’amministrazione capitolina persegue da tempo con l’impegno di valorizzare la fotografia e dotare la città di Roma di un patrimonio di immagini in grado di restituire la sua identità attraverso sguardi diversi. A seguito di questo ventennale progetto, l’Archivio Fotografico del Museo di Roma, destinatario delle immagini realizzate durante le residenze, si è arricchito delle opere di quindici grandi protagonisti della fotografia contemporanea, tra gli altri Josef Koudelka, Olivo Barbieri, Anders Petersen, Martin Parr, Graciela Iturbide, Gabriele Basilico, Guy Tillim, Tod Papageorge, Alec Soth, Paolo Ventura, Tim Davis, Paolo Pellegrin, Hans-Christian Schink, Roger Ballen, Jon Rafman, Simon Roberts, Léonie Hampton, Nadav Kander, Martin Kollar, Alex Majoli, Sarah Moon, Tommaso Protti.
Per l’edizione di quest’anno, Francesco Zizola ha invitato a Roma quattro autori noti nel mondo della produzione artistica e fotografica internazionale – Olivia Arthur, Antonio Biasiucci, Max Pinckers, Alfred Seiland – che si sono misurati con condizioni del tutto eccezionali, quelle create dalla pandemia di Covid-19. Lavorando durante il lockdown, e immediatamente dopo, hanno affrontato una realtà inedita sviluppando pensieri e ricerche che hanno al centro i temi del tempo e dello spazio, dei corpi e delle relazioni, dello spazio urbano e di quello interiore. Le stesse tematiche che contraddistinguono i dibattiti più avanzati sulle immagini e sulle loro modalità di funzionamento.
Le opere presentate rinnovano il linguaggio fotografico e allo stesso tempo ne approntano una chiara critica.
Olivia Arthur (Londra 1980) si fa coraggiosamente carico della Roma più invisibile. Durante il lockdown riesce a farsi accogliere nelle case di alcuni romani e ne dipinge un ritratto che trasforma i segni della pandemia in una metafora del tempo, di fatto storicizzandolo dentro il contesto della città millenaria culla e intreccio di popoli, etnie e storie diverse.
Antonio Biasiucci (Dragoni, Caserta 1961) si immerge nelle evanescenti tracce di una Roma pagana che rintraccia nella folta vegetazione che ha ripreso spazio e presenza in città durante la pandemia. Quello che la sua fotografia, presentata in forma di polittici, esprime è una tensione continua verso un passato lontano ma visibile, la cui memoria emerge assumendo forme magiche e sacre suggerite dalle nuove entità organiche rappresentate dalle pietre e dalla natura.
Max Pinckers (Bruxelles 1988) utilizza la macchina fotografica per offrirci una riflessione sulla molteplicità e soggettività delle immagini in relazione al reale, qui inscenato con lo scopo di echeggiare i miti della Roma rappresentata dal cinema neorealista.
Le sequenze che ci propone possono essere lette come dei piccoli pamphlet filosofici sulla relatività di spazio e tempo, del punto di vista e della credibilità delle immagini fotografiche.
Alfred Seiland (St. Michael, Austria 1952) ripercorre il tema a lui caro del confronto tra il passato antico dell’Impero Romano e le sue vestigia con le forme del contemporaneo. La novità dello spazio del confronto modificato dalla realtà pandemica è l’occasione per arricchire un progetto già consolidato con immagini inedite e originali.
Attraverso la varietà di approcci visuali e concettuali, queste nuove produzioni offrono uno sguardo sfaccettato e profondo sulle molteplici anime della Città e rappresentano un nuovo e ulteriore importante lascito per la collezione dell’Archivio Fotografico del Museo di Roma.
FRANCESCO ZIZOLA
Francesco Zizola (Roma, 1962) è un curatore e artista italiano.
Zizola ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui dieci World Press Photo e sei Picture of the Year International. Le sue fotografie sono state pubblicate in tutto il mondo.
Nel 2003 Henri Cartier Bresson include una fotografia di Zizola tra le sue 100 preferite. Questa collezione è stata trasformata in una mostra – Les Choix d’Henri Cartier Bresson – e in un libro. Tra gli altri volumi ha pubblicato Mare Omnis, Foto-Forum edizioni 2022, Aguanta, Ediuni edizioni 2022, Sale Sudore Sangue, Postcart 2020, Uno sguardo inadeguato Fiaf 2013, Iraq Ega 2007 e Born Somewhere Fusi Orari e Né quelche part Delpire 2004, Etats d’enfances Photo Poche, Nathan edition 1999.
Nel 2015 Francesco Zizola ha iniziato un nuovo progetto, Hybris, che esplora con un linguaggio volutamente non documentario il rapporto tra l’uomo e la natura.
Oltre alla fotografia, ha esteso la sperimentazione narrativa utilizzando l’immagine in movimento e realizzando un cortometraggio che ha vinto il premio SIAE 2018 per il talento creativo nell’ambito del Festival del Cinema di Venezia.
Zizola è direttore artistico della mostra World Press Photo di Roma e Ferrara dal 2016 e curatore del progetto Collezione Roma 2019-20-21-22 e 2023 per il Museo di arte contemporanea di Roma Palazzo delle Esposizioni. Dal 2007 è direttore artistico della galleria 10b photography di Roma.
(La foto di copertina è di Max Pinckers – le foto dell’articolo sono di Antonio Biasiucci)
Mattatoio di Roma
Piazza Orazio Giustiniani, 4 – Roma
Padiglione 9a
www.mattatoioroma.it
Facebook: @mattatoioroma
Instagram: @mattatoio
#MattatoioRoma
Orari:
dal martedì alla domenica dalle ore 11,00 alle 20,00.
Lunedì chiuso.
La biglietteria chiude un’ora prima.
Il biglietto permette di visitare anche la mostra Roma Novissima, a cura di WAR – Warehouse of Architecture and Research, in corso nel Padiglione 9b del Mattatoio fino al 15 ottobre 2023.