
di Giovanna d’Elia *
La Parità di Genere è un modo di Pensare, Essere, Agire.
“la parità di genere è sempre più lontana: se le cose non cambiano, mancano ancora 300 anni“. Così l’allarme del segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
L’ Italia è ferma al 63° posto in termini di disparità di genere per partecipazione economica, livello di istruzione, salute ed empowerment politico secondo il Gender Gap Report 2022 del World Economic Forum. Gender gap significa vivere in un Paese in cui il tasso di occupazione femminile è tra i più bassi in Europa, il 50,8%, in cui a 5 anni dalla laurea le donne guadagnano il 20% in meno rispetto ai colleghi uomini di pari livello, in cui essere madri è un ostacolo alla realizzazione della carriera.
Ma come ridurre questo divario?
L’uguaglianza tra uomo e donna «è possibile ed è una delle sfide poste dal Pnrr, che per interventi mirati ha destinato oltre 3 miliardi di euro. Un cambiamento di direzione obbligatorio, sostenuto anche da un’altra importante misura: la Certificazione della parità di genere, attraverso l’utilizzo nel concreto le imprese si impegnano a eliminare le disparità di genere nel mondo del lavoro e nella vita sociale, guadagnando in termini di crescita, inclusione e innovazione.
E il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza gioca un ruolo cruciale, fissando la parità di genere come una delle priorità strategiche trasversali: gli interventi mirati alle donne. Tra i numerosi punti previsti dal PNRR, ha destato un grande interesse la definizione di un Sistema Nazionale di Certificazione della Parità di Genere per incentivare le imprese ad adottare “policy adeguate a ridurre il divario di genere”.
DEI Diversità, Equità, Inclusione è uno dei cardini culturali del nostro tempo e il concetto si sta affermando anche nelle organizzazioni in ottica di diversity management e rebranding con l’obiettivo di creare un ambiente inclusivo, migliorando il benessere aziendale e il work-life balance, attraendo e facendo crescere al suo interno le persone.
E a spingerla sono le nuove generazioni, ma anche strumenti come la Certificazione per la Parità di Genere che creano le condizioni per rendere il mercato del lavoro inclusivo e paritario. Promuovere l’ occupazione femminile, incentivando la creazione di rapporti di lavoro equilibrati e stabili, è la priorità per il nostro paese e il punto di partenza per un futuro più sostenibile e inclusivo.
Una Cultura della Differenza e di Buone Pratiche che si traducono in:
- definizione di modelli organizzativi inclusivi
- studio di politiche di remunerazione che riducono il Gender Pay Gap
- condivisione di strumenti che favoriscano opportunità di crescita in azienda
- politiche conciliazione vita personale-lavoro
- la genitorialità
- guida all’implementazione del sistema di gestione di parità di genere
La Certificazione della Parità di Genere è uno degli strumenti più recenti predisposti dal Legislatore per incentivare lo sviluppo di una cultura equa, stimolare la valorizzazione della diversità e l’ inclusione nelle organizzazioni, strategia che sosterrà il cambiamento: per le organizzazioni, aziende, anche e Pubblica amministrazione che intendono passare dall’intenzione all’azione e contribuire allo sviluppo di una cultura differente.
Le organizzazioni potranno misurare il proprio impegno in termini di Risorse Umane ottenendo benefici non solo in tema di reputazione e di talent attraction, ma anche fiscali: le imprese, infatti, potranno godere di un esonero dal versamento dei contributi previdenziali che sarà determinato in misura non superiore all’1% e nel limite massimo di 50.000 euro annui per ciascuna impresa. Entro giugno 2026, si stima che almeno 800 Pmi potranno essere certificate e circa 1000 aziende riceveranno le agevolazioni fiscali.
La Certificazione di Parità di Genere, però non è da considerarsi un bollino rosa, bensì un ‘opportunità e una forte volontà di cambiamento culturale , inclusiva in grado di riconoscere le diversità e valorizzarle. Si tratta di una vera rivoluzione culturale sulla sostenibilità sociale, la S dell’acronimo Esg, che si traduce in vantaggi misurabili senza che siano una nuova visione di gestire le imprese, organizzazzioni che mettano al centro le persone.
La Parità di Genere è strategica per tutte le Persone.
La Società ha bisogno di pari opportunità e la donna che lavora ha bisogno di uguaglianza, ma le organizzazioni hanno sempre più bisogno di riconoscere e valorizzare la differenza, perché è in gioco la possibilità di cogliere appieno il contributo che la donna può dare all’organizzazione.
La donna, in una Leadership al femminile, testimonia un modo esclusivo di affrontare priorità chiave per le organizzazioni quali la pianificazione del lavoro, la gestione del tempo, il rapporto e il confronto con i modelli consolidati, la modalità di negoziazione e persino il raggiungimento di risultati.
In tutti questi ambiti la donna è capace di rilanciare i suoi significati.
Ruth Bader Ginsburg ci ispira: “Le donne appartengono a tutti i luoghi in cui vengono prese le decisioni. Le donne non dovrebbero essere l’eccezione“.
Dal Qui ed Ora nasce una “Nuova Visione Differente”
Avere una “Leadership Femminile e Situazionale “vuol dire cogliere il tempo presente e trasformare con capacità, cura e senso organizzazioni che apprendono.
Abbiamo strumenti concreti per la parità di genere.
La Rivoluzione è possibile!
(*) HR Director Focus Consulting
Esperta Risorse Umane e Parità di Genere e Opportunità
DiversityEquityInclusion