Primo compleanno per L’arte contemporanea raccontata ai bambini

NAPOLI – Compie un anno L’arte contemporanea raccontata ai bambini, un progetto video di Sarah Galmuzzi, storico dell’arte contemporanea partito un anno fa, in piena pandemia, proprio con l’idea di accompagnare per mano i piu’ piccoli alla scoperta, ma assieme alla comprensione, di una disciplina spesso considerata ‘difficile’.

“L’idea – spiega Sarah Galmuzzi – è nata proprio durante il lockdown: l’intento era quello di far viaggiare i più piccoli, almeno con la fantasia, alla scoperta delle stazioni della nostra Metropolitana, la più bella del mondo. Luoghi che avranno certamente attraversato mille volte senza mai soffermarsi ad osservarne le incredibili architetture, o le opere in esse contenute”.

Il progetto video sulle Stazioni dell’Arte, un progetto pensato per fare breccia nei più piccini grazie all’utilizzo di animazioni, cartoon, video che strappano un sorriso predisponendo meglio all’ascolto, nei mesi è cresciuto, arricchendosi di numerosi contributi che raccontano, sempre con lo stesso linguaggio, l’arte contemporanea in città e i suoi protagonisti in ambito internazionale.

“Da Picasso a Mondrian, passando per Marina Abramovich fino a Piero Manzoni – continua Sarah Galmuzzi -, nulla è impossibile da raccontare -e quindi da apprezzare- basta scegliere il linguaggio giusto. In anni di esperienza all’interno di una struttura museale ho avuto modo di registrare la reazione del visitatore medio di fronte ad un’opera di contemporaneo: scetticismo prima, insofferenza poi, entrambi conseguenze di una mancata comprensione dell’opera, spesso per mancanza di strumenti adeguati. L’arte contemporanea non deve piacere per forza, ma magari conoscendone le premesse, i contesti, e le finalizzazioni, tutto assume un significato più chiaro”.

E’ possibile vedere i video de L’arte contemporanea raccontata ai bambini sulla pagina Facebook che porta lo stesso nome, in lavorazione anche il sito web.

“Appena sarà possibile – conclude Sarah Galmuzzi – mi piacerebbe portare il mio lavoro, la mia esperienza, il mio entusiasmo, al di la’ di uno schermo e incontrare dal vivo i miei piccoli ascoltatori”.

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