l’impatto sul sistema scientifico del Premio “In The Green Future“
A pochi giorni dalla finale del Premio “In The Green Future”, che ha visto la start-up siciliana Originy trionfare insieme ad altre start-up premiate con menzioni speciali, il fondatore di “In The Green Future”. Raffaello Dinacci, ha partecipato alla 19ma Conferenza Internazionale AIGE IIETA all’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. La conferenza, organizzata dai Professori Oronzio Manca e Sergio Nardini del Dipartimento di Ingegneria, sotto gli auspici di AIGE (Associazione Italiana Gestione dell’Energia) e IIETA (International Information and Engineering Technology Association), ha avuto l’obiettivo di fornire informazioni tecniche e stimolare il confronto su temi cruciali quali la conversione, la gestione, il recupero, il risparmio, lo stoccaggio e i sistemi rinnovabili dell’energia, con particolare attenzione alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
Il simposio ha visto la partecipazione di illustri relatori internazionali come il Yogesh Jaluria, professore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale della Rutgers University, e Kamel Hooman, professore e titolare della cattedra di Tecnologia della Trasformazione del Calore presso la TU Delft. Hanno seguito le loro presentazioni rappresentanti del mondo accademico, ricercatori ed imprese. Durante le giornate di lavoro, presiedute dal Prof. Oronzio Manca, dalla Prof.ssa Guglielmina Mutani e dal Prof. Sergio Nardini, docenti e rappresentanti delle Istituzioni, come ENEA, hanno presentato i risultati delle loro ricerche scientifiche, arricchendo il dibattito con contributi di grande rilevanza durante due tavole rotonde sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e sui Sistemi di accumulo di Energia.
“In The Green Future”, invitata come best practice di sostenibilità, è intervenuta con il suo founder, Raffaello Dinacci, che ha illustrato il successo del Premio tenutosi il 20 maggio: l’iniziativa, realizzata con l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Invitalia e di altri importanti partner, ha premiato start-up e spin-off, dimostrando l’efficacia della collaborazione tra mondo accademico, industria e Istituzioni
“Il Premio – sottolinea il dr. Dinacci – si pone nel panorama scientifico nazionale come un catalizzatore di sinergie tra i vari atenei. Promuovendo la collaborazione interuniversitaria, il Premio crea un ambiente fertile per l’innovazione e la ricerca, incentivando la condivisione di competenze e risorse. Questo approccio sinergico non solo migliora la qualità della ricerca scientifica, ma contribuisce anche a costruire un ecosistema più sostenibile e integrato”.
Dinacci si è poi soffermato su uno degli obiettivi principali del Premio, ovvero la valorizzazione delle competenze delle giovani menti italiane: in un contesto in cui la fuga dei cervelli rappresenta una delle sfide più pressanti, università, imprese e istituzioni devono avere un importante ruolo nel recupero di questo inestimabile patrimonio. Supportato da partner come Invitalia e gli atenei, il progetto fornisce alle start-up e agli spin-off non solo finanziamenti, ma anche accesso a un network di mentori e risorse tecnologiche. Questo approccio integrato garantisce che le idee innovative possano trasformarsi in soluzioni pratiche con benefici tangibili per la società.
Dinacci ha infine esortato i rappresentanti degli atenei a impegnarsi ulteriormente per promuovere sinergie che possano contribuire a un futuro più sostenibile. “Il Premio In The Green Future è un progetto aperto con una visione internazionale, pronto ad accogliere nuove idee e a rafforzare le collaborazioni tra istituzioni accademiche – ha concluso Dinacci -. Con queste premesse, In The Green Future continua il suo programma di disseminazione, preparando il terreno per la prossima edizione del Premio, che si preannuncia ancora più innovativa e impattante”.