Il 9 gennaio 2025, le Gallerie d’Italia a Napoli ospiteranno la presentazione del volume che documenta i nove anni di attività di “Quartieri di Vita. Life infected with Social Theater”, un’iniziativa di teatro sociale che ha trasformato il modo di concepire l’arte come strumento di inclusione e rigenerazione urbana., un progetto che ha ridefinito il ruolo del teatro sociale in Campania. Lanciato nel 2016 su iniziativa di Ruggero Cappuccio e con il sostegno della Regione Campania, questo Festival si è affermato come un caso studio significativo nel panorama europeo del teatro partecipativo.
L’incontro vedrà la partecipazione di esperti di rilievo nel campo delle arti performative e delle scienze sociali, il cui contributo è cruciale per approfondire gli aspetti metodologici e teorici che guidano il progetto, oltre a fornire una prospettiva interdisciplinare sull’impatto del teatro sociale. Oltre a Ruggero Cappuccio, interverranno Maria Carmen Morese, direttrice del Goethe-Institut di Napoli, Alessandro Pontremoli, professore universitario specializzato in teatro e danza, Christian Costa, curatore delle attività del Festival, e Francesco Cotticelli, docente e ricercatore nel campo della drammaturgia e del teatro storico.
“Quartieri di Vita” si configura come un esempio virtuoso di integrazione tra pratiche artistiche e interventi sociali, avendo coinvolto oltre 1.000 partecipanti provenienti da contesti di marginalità. Tra le storie di successo, emerge quella di un gruppo di giovani provenienti dai Quartieri Spagnoli, che attraverso i laboratori teatrali sono riusciti a sviluppare competenze artistiche e relazionali, culminando nella realizzazione di una performance che ha ricevuto grande consenso di pubblico. Un altro esempio significativo riguarda un’associazione di donne migranti, che ha utilizzato il teatro come mezzo per raccontare le proprie esperienze, favorendo il dialogo interculturale. In collaborazione con più di 35 artisti europei e 55 associazioni e compagnie teatrali, il progetto ha dato vita a esperienze che spaziano dalla rigenerazione urbana alla costruzione di comunità resilienti. L’impatto culturale e sociale è testimoniato dalla sua capacità di restituire valore a spazi pubblici e privati, trasformandoli in luoghi di espressione collettiva e di crescita personale.
La pubblicazione che verrà presentata è il risultato di un lavoro di analisi e documentazione che si propone di offrire un resoconto critico del percorso intrapreso, evidenziando le tecniche innovative adottate e gli impatti concreti sui partecipanti. Tra i contributi principali del volume si segnalano studi dettagliati sull’uso del teatro come strumento per l’inclusione sociale e riflessioni pionieristiche sul rapporto tra arte e rigenerazione urbana. Attraverso saggi e testimonianze, il volume esplora le strategie metodologiche adottate per affrontare tematiche come l’inclusione sociale, l’immigrazione e la disabilità. Ogni edizione del Festival è stata concepita per rispondere alle esigenze emergenti delle comunità coinvolte, creando un dialogo tra dimensione locale e prospettiva internazionale.
Questo approccio ha contribuito a posizionare Napoli come laboratorio culturale e capitale del teatro sociale in Europa, distinguendola da altre iniziative simili come il “Glasgow Citizens Theatre” in Scozia o il “Berliner Ensemble” in Germania, che pur avendo una tradizione consolidata nel teatro sociale, non hanno raggiunto la stessa sinergia tra rigenerazione urbana e impatto sociale. La città, con il suo ricco patrimonio storico e artistico, ha saputo sfruttare il potenziale trasformativo del teatro per ridefinire il rapporto tra individui e territorio. L’iniziativa rappresenta una dimostrazione concreta di come l’arte possa fungere da catalizzatore per il cambiamento sociale.
L’evento del 9 gennaio è un’opportunità preziosa per comprendere meglio le dinamiche e i risultati di un progetto che ha saputo coniugare estetica e impegno civico. Gli interessati possono ottenere ulteriori dettagli visitando il sito ufficiale delle Gallerie d’Italia Napoli qui.