
Isuschem è tra le 100 realtà innovative europee (21 italiane e 11 provenienti dalla Campania) selezionate dall’iniziativa Ue The Arch per promuovere soluzioni green innovative per la transizione ecologica in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea di raggiungere l’impatto climatico zero entro il 2050.
Nel corso dell’unica tappa italiana (a Napoli dal 3 al 5 maggio, nelle acque della Marina Militare al Molosiglio) del trimarano Idec Sport, partito da Nantes lo scorso 18 marzo e guidato dallo skipper Françis Joyon, vengono raccolte simbolicamente le 100 soluzioni sviluppate da startup e innovatori, selezionate a livello europeo per accelerare il processo di attuazione verso la transizione ecologica, in cinque settori di riferimento per la sostenibilità Città e Abitabilità, Mobilità, Energia, Industria 4.0, Alimentazione e Salute.
Isuschem srl è una start up innovativa e spin off universitario con il Dipartimento di Scienze chimiche della Federico II di Napoli che opera nel settore dei prodotti chimici per uso industriale, sintetizzati a partire da acidi grassi provenienti da oli vegetali di scarto.
“Isuschem è la forma abbreviata di Italian sustainable chemistry a indicare senza fraintendimenti che l’azienda si occupa di chimica sostenibile – spiega il CEO Vincenzo Benessere -. La compagine societaria è formata da un gruppo di ricercatori del dipartimento di Chimica della Federico II di Napoli e giovani imprenditori locali che hanno deciso dimettersi insieme per provare a realizzare un modo nuovo di fare ricerca e di produrre. La nostra attività consiste nella ricerca di base e nella sintesi a livello industriale di prodotti derivati da oli esausti e non derivanti da coltivazioni destinate a oli alimentari. Questi oli fanno parte della cosiddetta biomassa di terza generazione che non implica l’utilizzo di prodotti derivanti da coltivazioni alimentari e non sottrae suolo alla coltivazione di prodotti della filiera alimentare”.
“Questo nostro approccio, che parte dagli oli di scarto del settore alimentare – prosegue Benessere -, rispetta molti principi della Green Chemistry e pertanto si inserisce nelle linee di sviluppo della Circular Economy perché dona nuova vita a prodotti di scarto che altrimenti sarebbero finiti o alla termodistruzione o comunque nel settore dei carburanti. Il basso E-factor, l’elevata atom economy e l’utilizzo di materie prime rinnovabili sono tutti punti a favore dell’approccio presentato. Sempre riconducendoci ai principi della green chemistry, è importante far notare che il nostro processo prevede l’utilizzo di un catalizzatore a base di Zn non costoso, che agisce in fase omogenea durante la reazione alle temperature utilizzate ma che poi viene filtrato, recuperato e riutilizzato nella medesima reazione”.
I prodotti principali che l’azienda si pone l’obiettivo di mettere sul mercato sono innanzitutto la classe di prodotti di solventi innovativi per tutto il mondo della stampa, della grafica e della cosmesi. Questi solventi derivati da acidi grassi a catena medio corta di oli vegetali di scarto sono stati impiegati con successo nelle formulazioni di inchiostri da stampa offset per packaging alimentare, per agenti pulenti di macchine da stampa e come base di partenza per vernici da coating superficiale di legno e ceramica. Questi esteri che l’azienda intende immettere sul mercato sono stati anche preliminarmente utilizzati come tensioattivi e agenti emulsionanti ecosostenibili nonché come additivi per la formulazione di cosmetici nel settore tricologico e delle creme solari.
Nel settore degli inchiostri da stampa offset destinati al settore del packaging alimentare si possono ottenere nuovi prodotti grazie alle particolari capacità solvente degli esteri sintetizzati al fine uniformare i processi di produzione senza dover ricorrere a diversi solventi quando si utilizzano resine diverse come avviene attualmente. In più si ottiene un importante risparmio energetico migliorando decisamente le condizioni di produzione delle vernici di base perché, sempre grazie alla sorprendete capacità solvente, il processo può essere condotto a temperatura più bassa e con tempi di produzione nettamente inferiori.
Nel settore cosmetico si possono in più formulare prodotti innovativi che non sono attualmente presenti sul mercato, ad esempio nel settore tricologico per il fissaggio dei pigmenti coloranti e nel settore delle creme solari dove gli esteri prodotti hanno dato preliminari risultati molto interessanti come solventi innovativi di principi attivi di difficile dissoluzione con i prodotti disponibili ad oggi.