VERONA – “La partecipazione al Vinitaly 2023 sottolinea il duraturo e costante impegno del Sistema Camerale campano nei confronti di un importante settore come quello vitivinicolo. In più disegna un modello innovativo di promozione di prodotto, delle aziende produttrici e dei territori che ne custodiscono la storia, la cultura e la tradizione”. Lo dichiara Ciro Fiola, presidente di Unioncamere Campania, in occasione dell’apertura di Vinitaly 2023 a Veronafiere.
Anche quest’anno le 220 aziende saranno protagoniste assolute delle degustazioni, degli incontri con la stampa di settore e con le delegazioni di buyers presenti in fiera. Il Sistema Camerale e la Regione Campania concorrono anche quest’anno in maniera decisa alla promozione del settore.
“D’altra parte la nostra realtà territoriale è stata la prima a promuovere, fin dagli anni ’70 una fiera del vino e dei liquori denominata “Sivel” e che si teneva nel padiglione Caboto della Mostra d’Oltremare di Napoli (che potremmo anche pensare di riproporre) – prosegue Fiola -. Al centro dell’azione promozionale di oggi c’è il prodotto vino, che scaturisce dalla relazione territoriale tra tradizione, esperienza e capacità di affinarne la qualità”.
In nessun territorio è possibile riscontrare queste questo legame così intimo che si traduce in una straordinaria esperienza sensoriale.
“E’ per questo che occorre fornire impulso e sostegno al sistema delle imprese, che devono essere sempre più capaci di raccontare una storia talvolta millenaria, attraverso i luoghi da cui provengono i grandi vini campani, la cui origine è universalmente conosciuta – afferma il presidente di Uniocamere Campania -. Tra gli aspetti da considerare come elemento propulsivo per la promozione c’è l’Enoturismo. Quel settore del turismo che unisce la scoperta del territorio alla visita di vigne e cantine. Che porta il visitatore a conoscere gli strumenti di coltura e produzione, a degustare ed acquistare il vino prodotto in azienda a conoscere il vino nel suo luogo di produzione”.
La filiera turistica ha ricadute importanti sul settore agroalimentare italiano dal momento che per oltre 7 turisti su 10 il souvenir preferito è ormai un prodotto del food & wine made in Italy. La Campania non fa eccezione. Ed è intorno a questa straordinaria opportunità che bisogna costruire il futuro del settore. Facendo sistema, potendo contare su una risorsa ambientale territoriale e storica che non ha eguali nel mondo. Che abbina all’esperienza della scoperta dei territori, il concetto di Bellezza, intorno al quale il fascino del vino è il giusto e imprescindibile ingrediente.
“Ma accanto a questo occorre aumentare il potenziale di offerta all’estero dove è forte la richiesta di qualità made in Italy – conclude Ciro Fiola -. E per compiere questo percorso virtuoso la ricetta è ancora quella di fare sistema, magari con i Consorzi, in maniera convinta e decisa. Per guadagnare quote di mercato che sono pronte ad accogliere la straordinaria offerta vitivinicola campana”.
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