“Il filo conduttore del convegno è stata la multidisciplinarità, con una visione clinica integrata fra specialisti diversi per offrire una visione unitaria, significativa e rilevante sia delle diverse patologie vulvari, sia delle comorbilità che le accompagnano, le sottendono e, a volte, le alimentano”, hanno spiegato i presidenti del convegno Alessandra Graziottin, Pietro Lippa, Paola Salzano.
Molti gli argomenti di interesse clinico: gli aggiornamenti sulle patologie vulvari più frequenti di interesse ginecologico e dermatologico; le infezioni vulvovaginali da malattie a trasmissione sessuale e le loro implicazioni sulla fertilità; la prevenzione dei danni ostetrici che ledono l’integrità vulvovaginale e la sessualità; le strategie mediche e chirurgiche per riparare i danni vulvari e perineali post parto; la vulnerabilità oncologica vulvare, ma anche anale, da Papillomavirus, con approfondimenti sul mondo immunitario e sul dialogo fra il microbiota materno e quello fetale, per accendere lo sguardo sulle disbiosi vulvovaginali che possono predisporre a infezioni di grande rilevanza clinica.
Di particolare rilievo le lectio magistralis su alcuni temi di grande attualità. In particolare quella tenuta dalla professoressa Annamaria Colao sulla relazione tra scelte alimentari e benessere della donna; approfondimenti sulla vulvodinia del professore Filippo Murina, sulla riparazione dei danni vulvari da parto del professore Claudio Crescini; e ancora sulle identità fluide del professore Emmanuele Jannini e quella conclusiva della professoressa Alessandra Graziottin che si è soffermata sul testosterone per la donna: indicazioni e sinergie endocrine.
Sempre molto interessanti infine sono state le nuove proposte terapeutiche sul fronte cosmetico e di ringiovanimento vulvare, con una nuova lettura su quanto l’era digitale impatti sulle aspettative estetiche contemporanee. Due giorni ricchi di confronti, di idee, di nuovi percorsi terapeutici e temi innovativi e attualissimi.