di Luca Sorbo
L’opera di Kentridge indaga l’incerto presentarsi del mondo e l’impossibilità di avere una visione univoca del reale. Vive le fascinazioni del precinema e del teatro creando animazioni che nella loro elementare produzione del movimento coinvolgono lo spettatore nelle problematiche della sua poetica. Indaga le modificazioni del paesaggio e la difficoltà di riconoscere la stratificazione storica che esso ha vissuto. Molta della sua poetica nasce dal confronto con la complessa storia della città di Johannesburg dove è nato nel 1955 e dove è sempre vissuto.
Mercoledì 27 marzo si è inaugurata una sua nuova mostra a Napoli negli spazi della galleria di Lia Rumma a via Vannella Gaetani 12. Ricordiamo che il legame con la storica e prestigiosa galleria napoletana dura da 25 anni, avendo allestito la prima esposizione nel 1999.
Presenta un complesso corpus di opere su carta e delle sculture in cui elabora i suoi temi sulla natura delle emozioni e della memoria.
La mostra si intitola Waiting for something e sarà visitabile fino al 27 maggio.
Sono in mostra una lunga striscia di disegni parte del ciclo di opere You Whom I could not save del 2023 realizzate per l’omonima mostra di palazzo Branciforte a Palermo. Su vecchi fogli di registri contabili ha disegnato con carboncini, inchiostro e pennelli colorati una sorta di ironico e surreale teatro di marionette che invece della testa hanno oggetti di uso quotidiano, ma anche volti di personaggi famosi del mondo dell’arte e della scienza.
Sono in mostra anche alcune sculture colorate Paper procession realizzate con i ritagli degli stessi vecchi registri contabili utilizzati per i disegni. Sono una sorta di processione antropomorfa. Poi ci sono le Seven figures che sono delle sculture in bronzo in cui vengono elaborati i temi cari all’artista delle mitologie e trasformazioni. La costumista Greta Goris che ha collaborato in numerose istallazioni ha vestito strumenti di lavoro che hanno una forme antropomorfe.
Nell’ultima sala è possibile vedere il film City deep undicesimo capitolo dei Drawings for Projection, una raccolta di film di animazioni prodotti nel corso di 30 anni. Il protagonista è Soho Eckstein, un magnate dell’industria mineraria, assetato di potere. Si muove nelle sale della Johannesburg Art Gallery mentre i dipinti si trasformano rivelando i suoi ricordi tormentati e il paesaggio esterno lacerato si fonde con gli interni del museo.